Passaporti russi, quando la cittadinanza è un’arma delle guerre ibride
Come è noto negli ultimi anni, la Russia di Putin, ha dapprima concesso i passaporti russi agli abitanti della Crimea occupata e nel luglio 2019 ha iniziato la distribuzione di passaporti russi agli abitanti del Donbas occupato. Se da una parte con questa direttiva implicitamente riconosce che le due Repubbliche autoproclamate, di DNR e LNR, non sono riconosciute a livello internazionale (così come i passaporti emessi dalle organizzazioni terroristiche che non hanno alcun valore legale), dall’altro è evidente il tentativo di destabilizzare ulteriormente la nascente democrazia ucraina. Così facendo la Russia si riconosce ufficialmente come parte in causa nel conflitto e da questo può essere definito “paese invasore”, così come Roma concedeva la cittadinanza alle popolazioni conquistate. Un passaggio importante nella crisi perche si passa da “non siamo qui” a “siamo qui”.