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Nasce Confassociazioni Sardegna, Galleri alla guida

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Cresce il radicamento nazionale di Confassociazioni con la nascita di Confassociazioni Sardegna. A capo della nuova divisione Giulio Galleri, come annunciato dal Presidente di Confassociazioni Angelo Deiana sul sito di Confassociazioni.

Galleri intende favorire nuove opportunità di business e investimento tra gli associati e le imprese sarde, puntando a creare collegamenti con scenari nazionali e internazionali. L’obiettivo principale è rivolgersi al business locale e alle eccellenze produttive della Sardegna, creando una piattaforma unificante attraverso la rete di imprese.

Insieme a Galleri, nel team di Confassociazioni Sardegna altri giovani professionisti e imprenditori sardi: Roberto Mulas come Segretario e Vice Presidente agli Affari Generali, Francesca Correddu Vice Presidente ai Rapporti con la Pubblica Amministrazione, Federico Pili Vice Presidente al Turismo e Artigianato, Marco Desogus Vice Presidente al Commercio e Industria, Salvatore Saiu Vice Presidente a Università, Ricerca e Innovazione, Adriana Pili Vice Presidente a Cultura e Pari Opportunità, Simona Muntoni Vice Presidente ad Ambiente e Territorio, Gianpaolo Vidili Vice Presidente alla Sanità.

Il Presidente Deiana augura buon lavoro alla nuova branch sarda, auspicando una forte collaborazione con le altre sedi di Confassociazioni in Italia e nel mondo. L’obiettivo comune è supportare le imprese e lo sviluppo economico dei territori. “La comprovata esperienza e competenza professionale del neo presidente della branch sarda – ha proseguito Deiana – unita alla sua reputazione di elevata qualità hanno spinto alla creazione della branch sarda scindendola da quella del Lazio, presieduta egregiamente da Franco Savastano. L’obiettivo manifestato da Galleri è favorire nuove opportunità di business e investimento tra gli associati e le imprese locali, nonché assicurare il massimo collegamento con scenari nazionali e internazionali tramite lo sviluppo di nuove partnership commerciali e imprenditoriali”.

Confassociazioni Professioni riconosciuta come forma aggregativa di Associazioni Professionali della L. 4/2013

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Confassociazioni Professioni, l’organizzazione che rappresenta un’ampia varietà di associazioni professionali in Italia, ha recentemente raggiunto un importante traguardo: l’iscrizione nell’elenco ministeriale delle forme aggregative delle associazioni professionali previsto dalla legge 4/2013. Questo riconoscimento ha suscitato grande soddisfazione nel presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, che ha sottolineato l’importanza di questa tappa significativa per l’organizzazione e per il sistema delle associazioni professionali nel loro insieme.

L’iscrizione di Confassociazioni nell’elenco ministeriale conferma la sua capacità di rappresentare il sistema delle associazioni professionali in Italia. Questo riconoscimento è il risultato di un impegno costante da parte di Confassociazioni nel promuovere e tutelare gli interessi delle diverse professioni rappresentate dalle associazioni che ne fanno parte. La varietà di associazioni professionali all’interno di Confassociazioni contribuisce a creare una rete dinamica di competenze e conoscenze che sono fondamentali per il miglioramento del sistema Paese.

Le associazioni professionali che fanno parte di Confassociazioni rappresentano una vasta gamma di settori e competenze, dalle professioni mediche e legali alle professioni tecniche e artistiche. Queste associazioni sono composte da professionisti altamente qualificati e impegnati nel loro campo, che portano avanti l’obiettivo comune di contribuire al progresso e allo sviluppo del sistema Paese. La collaborazione all’interno di Confassociazioni permette lo scambio di esperienze e il confronto tra le associazioni, promuovendo iniziative e progetti comuni che favoriscono lo sviluppo delle professioni e il benessere della società nel suo complesso.

L’iscrizione di Confassociazioni nell’elenco ministeriale delle forme aggregative delle associazioni professionali offre numerosi vantaggi all’organizzazione e alle associazioni che ne fanno parte. Innanzitutto, conferisce a Confassociazioni una maggiore rappresentatività e legittimità nel contesto istituzionale, consentendo di difendere in modo più efficace gli interessi delle associazioni professionali e dei loro membri. Inoltre, l’iscrizione facilita la partecipazione di Confassociazioni alle consultazioni e ai processi decisionali che riguardano le politiche e le normative relative alle professioni, consentendo di influenzare in modo più diretto lo sviluppo del settore.

Oltre a ciò, l’iscrizione nell’elenco ministeriale permette a Confassociazioni di meglio rappresentare le centinaia di associazioni professionali che fanno riferimento alla Legge 4/2013. Questo è un passo significativo verso una maggiore coesione e collaborazione tra le associazioni professionali, creando un fronte unito per affrontare le sfide comuni e promuovere l’eccellenza e l’etica professionale.

Confassociazioni Professioni e le associazioni professionali che ne fanno parte hanno dimostrato un impegno costante nel promuovere il valore e l’importanza delle professioni nel contesto sociale ed economico italiano. L’iscrizione nell’elenco ministeriale rappresenta un riconoscimento di tale impegno e una conferma della posizione di Confassociazioni come punto di riferimento per le associazioni professionali nel Paese. Con la sua nuova legittimità e rappresentatività, Confassociazioni è pronta a continuare a sostenere e valorizzare il ruolo delle professioni e a contribuire al progresso e allo sviluppo del sistema Paese.

Una nuova guerra in Medio Oriente?

 

Le modalità con le quali, nel settore della Striscia di Gaza, l’organizzazione di Hamas ha condotto l’attacco contro lo Stato di Israele hanno drammaticamente elevato il livello della tensione che contraddistingue l’area, accrescendo il pericolo che la situazione possa evolversi dando luogo a un vero e proprio conflitto.

Il successo che ha caratterizzato la fase iniziale delle operazioni di Hamas ha colto di sorpresa un’opinione pubblica generalmente poco attenta agli sviluppi della situazione mediorientale e geopoliticamente concentrata su se stessa, che si è meravigliata per l’assenza, apparente, di un qualsiasi segnale che potesse presagire una tale operazione.

Purtroppo, invece, questa ripresa violenta delle dinamiche che caratterizzano la regione era stata ipotizzata e considerata come un’eventualità possibile a breve termine.

Quello che può essere considerato come una sorpresa e che come tale ha colto parzialmente sbilanciato Israele è stato il settore in cui questo attacco si è sviluppato: la Striscia di Gaza.

Nei mesi passati lo sviluppo di una serie di eventi aveva concentrato l’attenzione degli analisti nei confronti del settore settentrionale di Israele dove le attività dell’organizzazione di Hezbollah lungo il confine con Libano avevano alzato il livello della tensione in maniera estremamente pericolosa provocando reazioni abbastanza dure da parte del Governo Israeliano.

Indubbiamente l’operazione lanciata da Hamas ha conseguito un iniziale successo sfruttando la sorpresa causata sia dalla portata delle operazioni sia delle modalità tattiche adottate per l’attacco, ma la controreazione israeliana è stata immediata.

Adesso, il vero elemento critico di questa crisi è rappresentato dal livello della risposta che Israele intenderà adottare, in quanto le conseguenze avranno effetti complessivi che condizioneranno pesantemente l’attuale quadrò geostrategico regionale.

La situazione di Israele in questo momento è particolarmente delicata sia sul piano interno sia su quello internazionale.

Infatti, all’interno le difficoltà incontrate dal Governo del premier Netanyahu nel portare avanti una serie di riforme politiche hanno acceso il dibattito politico creando una situazione di tensione nella società israeliana; mentre lo scenario estero è condizionato dal processo di normalizzazione dei rapporti con i vicini che passa obbligatoriamente per l’Arabia Saudita e dalla necessitò di contrastare l’influenza iraniana.

Per quanto attiene, invece, alle motivazioni che hanno indotto Hamas a scatenare il suo attacco queste possono essere identificate nei fattori che condizionano l’operato dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) anch’esse originate da criteri di politica interna e di politica estera.

In sintesi, l’ANP ha da tempo perso il controllo della Striscia di Gaza che è governata dall’organizzazione di Hamas e ultimamente ha visto il suo potere erodersi anche in Cisgiordania a favore di Hamas. L’attacco di questi giorni potrebbe essere il tentativo di Hamas di proporsi come il difensore del popolo palestinese e rivendicare il ruolo politico che adesso è della ANP.

La possibilità da parte di Israele di includere l’Arabia Saudita nel processo di normalizzazione viene considerata come una inaccettabile perdita di influenza della causa palestinese nel mondo arabo e come tale osteggiata. La possibilità di spingere Israele a scatenare una reazione particolarmente incisiva nei confronti di Gaza avrebbe l’effetto di congelare l’adesione del regno saudita ad un accordo per il riconoscimento di Israele.

Infine, non può essere trascurato l’interesse dell’Iran che, quale finanziatore e ispiratore dei movimenti islamici come Hamas, potrebbe aver sollecitato l’attacco per poter trarre elementi di valutazione riguardo alle reazioni israeliane nell’ottica del perseguimento dei suoi obiettivi di distruzione dello Stato di Israele.

Di conseguenza la risposta di Israele dovrà tenere conto di numerose variabili e di situazioni i cui pro e contro sono particolarmente significativi.

Un primo elemento, che sicuramente potrebbe condizionare le scelte successive, è rappresentato dalle dichiarazioni di supporto che sono venute dal contesto internazionale unitamente a quelle di condanna dell’azione di Hamas, che rappresentano un fattore particolarmente positivo per la loro prontezza (ha stupito l’immediata dichiarazione dell’Unione Europea per tramite della Presidente della Commissione) e che dimostrano una predisposizione favorevole in quanto affermano il diritto alla difesa da parte di Israele.

Un secondo fattore è rappresentato dalla necessità di calibrare una risposta che sia abbastanza decisa da eliminare o ridurre la minaccia di Hamas senza stimolare una reazione da parte di Hezbollah lungo il confine con il Libano o innescare una ennesima intifada nella Cisgiordania.

Infine, il particolare momento offre una possibilità a Netanyahu di ottenere un consenso politico interno che a seguito di una bilanciata soluzione di questa crisi, gli consentirebbe, probabilmente di ottenere il supporto di fazioni politiche più moderate che renderebbero meno significativa l’attività che la componente oltranzista del suo Governo sta cercando di imporre, riequilibrando, così la situazione di tensione sociale in atto nel Paese.

Se la situazione sul campo si sta evolvendo rapidamente a favore delle forze Armate di Israele (IDF) per ristabilire accettabili condizioni di sicurezza, le azioni che il Governo di Israele deciderà di adottare sono condizionate da una molteplicità di fattori che richiederanno soluzioni calibrate ed equilibrate, dove la volontà di adottare misure cinetiche definitive nei confronti di Hamas dovrà essere condizionata dalla necessità di conseguire una vittoria, soprattutto, politica e non solo militare.

E’, infine, opportuno sottolineare come la popolazione della Striscia di Gaza e quella israeliana adiacente siano le vere vittime di questa ennesima dimostrazione di come le organizzazioni terroristiche come Hamas, supportate e finanziate da Stati totalitari (Repubblica Islamica dell’Iran in primis) possano arrogarsi il diritto di essere riconosciuti come i rappresentanti di uno Stato o di una Nazione, quando invece le loro azioni sono dettate, esclusivamente, dal soddisfacimento di interessi di potere che nulla hanno a che fare con i diritti e la difesa della popolazione palestinese.

Intervista a Paolo Pantani, Vicepresidente del Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo EU-MED

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In questa intervista abbiamo il piacere di intervistare Paolo Pantani, Vicepresidente del Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo EU-MED, che ci parlerà della sua opinione sulle dichiarazioni di Elon Musk riguardo alla consapevolezza collettiva e alla governabilità dell’intelligenza artificiale. Pantani è un esperto di informatica e tecnologia, nonché un sostenitore del controllo pubblico degli algoritmi per garantire decisioni equilibrate e non discriminatorie. Inoltre, Pantani crede che la cultura mediterranea abbia avuto un ruolo significativo nella storia dell’informatica e auspica un futuro in cui la tecnologia sia al servizio dell’umanità e non viceversa.

Qual è la sua opinione sulle dichiarazioni di Elon Musk riguardo alla consapevolezza collettiva e alla governabilità dell’intelligenza artificiale?
Sono rimasto colpito dalle sue dichiarazioni sulla consapevolezza collettiva come strumento per governare l’intelligenza artificiale. È una prospettiva interessante e innovativa che va al di là del tradizionale approccio individualista degli imprenditori.

Lei ha parlato di autoconsapevolezza come prima componente dell’intelligenza emotiva e di come sia importante nella governabilità dell’intelligenza artificiale. Potrebbe spiegare meglio questa connessione?
Senza intelligenza emotiva non ci sarebbe la intelligenza artificiale. Da informatico, so bene che tutto dipende dagli algoritmi che definiamo e costruiamo noi. Gli algoritmi sono scritti da persone e, di conseguenza, riflettono i loro pregiudizi e le loro convinzioni. È importante comprendere che la consapevolezza di sé e degli altri è fondamentale per scrivere algoritmi equilibrati e non discriminatori.

Lei ha parlato della culla delle civiltà e della figura di Muḥammad ibn Mūsā al-Khwārizmī, il matematico persiano che definì il concetto di algoritmo. Qual è il ruolo della cultura mediterranea nella storia dell’informatica?
La cultura mediterranea ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’informatica. Il concetto di algoritmo, che è alla base della programmazione informatica, è stato definito da al-Khwārizmī, un matematico persiano che visse nell’VIII e IX secolo nel territorio dell’attuale Iran. Il suo nome ha dato la radice latina della parola “algoritmo”. Inoltre, molti altri matematici e filosofi della cultura mediterranea hanno contribuito allo sviluppo dell’informatica, come ad esempio il matematico greco Euclide e il filosofo italiano Giordano Bruno.

Lei ha parlato della “Public Choice Theory” e del controllo pubblico degli algoritmi. Qual è la sua opinione sulla proprietà intellettuale degli algoritmi e sulla possibilità di controllarli?
La proprietà intellettuale degli algoritmi è un tema controverso. Da una parte, è importante garantire la tutela del lavoro degli sviluppatori e degli investitori che hanno finanziato la ricerca e lo sviluppo degli algoritmi. Dall’altra parte, è importante garantire che gli algoritmi siano utilizzati in modo equilibrato e non discriminatorio per tutelare il bene comune. La mia opinione è che il controllo pubblico degli algoritmi sia fondamentale per garantire che le decisioni prese dalle macchine siano equilibrate e non discriminatorie. La “Public Choice Theory”, concettuata dagli studi di James Buchanan, premio Nobel per l’economia del 1986, sostiene che le decisioni pubbliche sono influenzate da interessi privati e che il potere politico è spesso utilizzato per favorire determinati gruppi a discapito degli altri. Nel contesto della intelligenza artificiale, il controllo pubblico degli algoritmi è fondamentale per garantire che le decisioni prese dalle macchine siano equilibrate e non discriminatorie.

Quali sono le sue prospettive per il futuro dell’intelligenza artificiale e del suo impatto sulla società?
Da uomo mediterraneo e “calvinista”, auspico un futuro in cui il controllo degli algoritmi sia pubblico e democratico, e non limitato ai pochi “unti dal Signore”. È fondamentale che la tecnologia sia al servizio dell’umanità e non viceversa. La tecnologia può essere uno strumento per migliorare la qualità della vita delle persone, ma solo se utilizzata in modo equilibrato e responsabile. La mia speranza è che la consapevolezza collettiva diventi un elemento fondamentale nella governance dell’intelligenza artificiale, in modo da garantire che le decisioni prese dalle macchine sianoequilibrate e non discriminatorie e che siano al servizio del bene comune. Inoltre, è importante che la tecnologia non sostituisca completamente l’uomo, ma che sia al suo servizio, in modo da favorire la collaborazione tra uomo e macchina. Questo può essere possibile solo se ci saranno investimenti in formazione e sviluppo di competenze digitali per le persone, in modo da sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia e renderla al servizio dell’umanità. Inoltre, è importante che ci sia una regolamentazione adeguata dell’uso dell’intelligenza artificiale, in modo da garantire la sicurezza e la protezione dei dati delle persone e prevenire eventuali abusi. In sintesi, il futuro dell’intelligenza artificiale deve essere un futuro equilibrato, responsabile e al servizio del bene comune.

A Ivan Zazzaroni il premio Confassociazioni Awards

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Confassociazioni, la Confederazione delle Associazioni Professionali, in occasione del decennale della fondazione, ha conferito i Confassociazioni Awards, una serie di premi dedicati a valorizzare le eccellenze professionali, imprenditoriali, scientifiche e artistiche italiane.

Tra i premiati, il giornalista sportivo e giudice della fortunata trasmissione televisiva “Ballando sotto le stelle” Ivan Zazzaroni che ha ricevuto dal Presidente di Confassociazioni USA, Carmelo Cutuli, il premio alla presenza del Presidente nazionale Angelo Deiana, del Direttore generale Adriana Apicella e del Presidente di Confassociazioni Tourism, food & hospitality Palmiro Noschese.

“Siamo estremamente felici e orgogliosi – ha dichiarato il Presidente di Confassociazioni USA, Carmelo Cutuli – che Ivan Zazzaroni, peraltro membro onorario dell’Order Sons and Daughters of Italy in America, sia stato premiato per il suo contributo nel campo dello sport. Lo sport è un collante universale che unisce i popoli e favorisce l’amicizia tra le nazioni. In particolare, i rapporti di amicizia con gli Stati Uniti si basano anche sulla passione e l’entusiasmo condivisi per lo sport. Ivan Zazzaroni ha dimostrato di essere un grande ambasciatore dello sport, e siamo felici di poterlo onorare oggi per il suo impegno e la sua dedizione. Confassociazioni USA si impegna a continuare a promuovere la cultura e lo sport come ponte tra i popoli, e a rafforzare sempre di più i legami di amicizia tra l’Italia e gli Stati Uniti.”

“Siamo lieti – ha dichiarato il Presidente di Confassociazioni Angelo Deiana – di consegnare ad Ivan Zazzaroni il nostro premio Confassociazioni Awards per la brillante carriera che lo ha visto impegnato in numerosi ruoli e contesti, dalla carta stampata al mondo radiofonico e televisivo, dove ha saputo distinguersi per la grande competenza, professionalità e passione, contribuendo a far crescere la cultura sportiva nel nostro Paese.”

“Nata il 2 luglio del 2013, – prosegue Deiana – con 42 associazioni professionali e circa 50mila iscritti, la nostra Confederazione rappresenta in questo momento 750 associazioni di professionisti, imprese e manager che riuniscono 1 milione e 260mila iscritti tra cui circa 213mila imprese e 5 branch internazionali (UK, Spagna, EAU, Canada, USA).”

Presentata a Palermo la nuova offerta formativa per le università digitali del gruppo Multiversity

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A Palermo, è stata presentata la nuova offerta formativa per l’anno accademico 2023/24 legata alla gestione dei nuovi atenei digitali dell’Università Telematica Pegaso, dell’Universitas Mercatorum e dell’Università Telematica San Raffaele. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Palermo e ha visto la partecipazione di diverse istituzioni, tra cui l’assessore alla cultura del Comune di Palermo, Giampiero Cannella, e il Direttore Commerciale Sud di Multiversity, Gioachino Scrimali.

La proprietà del gruppo Multiversity ha acquistato le università digitali da Iervolino ed è stata affidata alla società controllata ARES University della famiglia Messana, che tramite i figli continua la crescita nel mercato della formazione digitale. La cerimonia si è tenuta nella nuova sede ufficiale e di esami che si trova nel Palazzo Monumentale Tempio Munito Fortezza Mistica, uno dei capolavori dell’architettura razionalista di Palermo, alle spalle del Teatro Massimo.

Roberto Messana, ex sostituto commissario di polizia penitenziaria e oggi poliedrico imprenditore palermitano, guida il gruppo nella Sicilia Occidentale. Durante la cerimonia, è stato presentato anche il nuovo saggio di Messana, dal titolo “La forza di andare oltre. Una Sicilia seconda a nessuno”. Il libro parla della diffidenza degli italiani nei confronti dell’e-learning all’inizio degli anni 2000 e di come questo paradigma si sia ribaltato.

Secondo Messana, così come per ARES University, la vera sfida per il rilancio economico dell’isola passa da una comprensione profonda delle opportunità che il digitale è in grado di dare, soprattutto nel caso dei servizi turistici, dato che proprio il turismo, anche connesso allo svolgimento di esami presenziali post-covid in sede, può essere un asset strategico per la regione e il suo capoluogo.

Il consorzio universitario Ares, fondato 15 anni fa, si è dedicato a diffondere la cultura dell’education online, offrendo assistenza a chi si iscrivesse alle telematiche, ed è diventato un’azienda palermitana leader nel settore, destinando risorse anche a progetti di responsabilità sociale d’impresa. La società ha riqualificato a proprie spese opere di grande pregio artistico come il Tempio Munito Fortezza Mistico, di proprietà dell’Associazione nazionale invalidi e mutilati di guerra, e ha ottenuto la stima e la fiducia di Multiversity, primo gruppo per capitalizzazione in Italia nel mondo dell’education online.

L’evento di presentazione della nuova offerta formativa rappresenta un’importante occasione per promuovere l’e-learning e per rilanciare il sistema universitario siciliano, aprendo nuove opportunità di formazione e di sviluppo per gli studenti del territorio e non solo. La presenza di istituzioni e di top manager dimostra l’importanza dell’evento e la volontà di investire nell’istruzione e nella formazione come fattori di sviluppo economico e sociale.

Nasce Pontesullostrettonews.it, al Senato la presentazione della testata giornalistica che

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Roma, 7 giugno – Si terrà oggi, mercoledì 7 giugno, alle ore 16.00 presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica la presentazione della testata giornalistica Pontesullostrettonews.it. Il giornale si propone di offrire un’informazione completa e oggettiva sulla realizzazione dell’opera, contrastando le fake news e il tifo di parte.

Pontesullostrettonews.it fornirà quotidianamente spazio al dibattito con interviste, opinioni, interventi di esperti e tecnici, informazioni di servizio, video e approfondimenti, con l’obiettivo di essere una “sentinella” sulla realizzazione dell’opera. Le notizie saranno supportate da un Comitato Tecnico Editoriale di altissimo livello e con funzioni di garanzia del lettore, presieduto dal professor Enzo Siviero e composto da docenti universitari, professionisti ed esperti di trasporti e infrastrutture. Il giornale non chiederà né riceverà finanziamenti pubblici o pubblicità istituzionali.

Alla presentazione interverranno il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, la senatrice Tilde Minasi (capogruppo Lega 8° Commissione Permanente), il professor Enzo Siviero (Rettore Università e-Campus), il giornalista e segretario generale della Figec Cisal Carlo Parisi, il direttore responsabile del pontesullostrettonews.it Davide Gambale e l’ingegner Peppe Palamara, direttore editoriale del giornale e coordinatore del CTE.

Pontesullostrettonews.it si impegna a fornire un’informazione completa e obiettiva sulla realizzazione dell’opera, contrastando le fake news e il tifo di parte. Il Comitato Tecnico Editoriale di garanzia, composto da esperti di alto livello, garantirà la qualità e l’oggettività dell’informazione fornita dal giornale.

La conferenza stampa sarà trasmessa in diretta sui canali media del Senato della Repubblica.

Il siciliano Gaetano Papa è il nuovo Presidente di Shelterbox Italia

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Nel corso dell’ultima l’assemblea di ShelterBox Italia, è stato eletto il nuovo presidente della sezione italiana. Il siciliano Gaetano Papa ha assunto la carica di presidente, succedendo alla presidenza di Maria Cristina Motta.

ShelterBox è un’organizzazione internazionale che si occupa di fornire aiuti d’emergenza a coloro che hanno perso tutto a causa di disastri naturali o guerre. La missione dell’organizzazione è quella di fornire un aiuto immediato e concreto per soddisfare i bisogni primari delle persone colpite da una tragedia.
Gaetano Papa ha un curriculum rotaractiano/rotariano di quasi 40 anni di affiliazione. È un ex arbitro di calcio e un dirigente provinciale della FIGC-L-ND di Siracusa. Inoltre, è il Past President del Rotary Club Siracusa Monti Climiti.

Il neo-presidente ha dichiarato che ripartirà dalle fondamenta costruite dai suoi predecessori e che svilupperà una rete solidale in tutto il territorio nazionale attraverso iniziative locali da sfruttare per raccontare ShelterBox a chi non la conosce.
Papa ha affermato, inoltre, che ripartirà dalla vicinanza di tutte le organizzazioni Rotary che sono sempre state sensibili a tendere una mano nel momento del bisogno, sottolineando che si partirà proprio da questo entusiasmo solidale per raccontare ShelterBox Italia a tutti coloro che possono affiancare e supportare la causa.

In particolare saranno coinvolgte le aziende di ogni settore merceologico a cui si chiederà supporto in donazioni in cambio di azioni di co-marketing utili a dare grande visibilità all’operato di ShelterBox ma anche a garantire lustro al grande cuore di chi la supporterà.

Eureca: forum sul Natale con Don Paglia, Brunetta ed o sindaci di Cortina e Sorrento

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Sara’ certamente un Natale difficile, molto diverso dal solito, ma forse proprio per questo le regole che dovremo rispettare e le rinunce che dovremo accettare costringeranno tutti a riflettere a fondo sul significato e l’importanza di questa festa.
E’ da questa considerazione che nasce l’iniziativa di EURECA, Idee per l’Italia e l’Europa, per affrontare questo tema sotto aspetti e con interlocutori diversi per cultura e competenze professionali.
‘Che Natale sarà: per i cattolici, le famiglie, il turismo e l’economia’, questo titolo e sottotitolo dell’evento in programma on line martedi’ prossimo alle 17.  Diversi i partecipanti.
L’arcivescovo Vincenzo Paglia, oltre a ricordare il significato di questa ricorrenza religiosa, farà il punto sui provvedimenti anticovid assunti anche per le funzioni religiose e esprimerà’ la sua opinione sulla proposta, finalizzata a scongiurare assembramenti e avanzata in alcuni ambienti politici, di anticipare di qualche ora la nascita di Gesù.
I sindaci di Cortina d’Ampezzo Gianpietro Ghedina, e di Sorrento, Massimo Coppola spiegheranno invece come queste due importanti località turistiche si preparano ad affrontare un periodo di festa che vede albergatori, ristoratori, commercianti e tutte le persone impiegate nel settore sciistico costretti a rinunciare a gran parte dei loro guadagni, vuoi per la chiusura totale di alcune di queste attività, vuoi per la forte limitazione di altre e infine per il divieto di passare da una regione all’altra. Provvedimenti sui quali discuteranno e si confronteranno Andrea Romano, esponente del Partito Democratico e Renato Brunetta, responsabile economico di Forza Italia.
Inevitabile che si parli anche del sostegno in Parlamento dato pochi giorni da tutto il centrodestra nel voto sullo scostamento di bilancio. Rappresenta un’eccezione o, sia pure con responsabilità’ e ruoli diversi, apre la strada a una collaborazione tra maggioranza e opposizione?
E questo quali effetti politici potrebbe avere nel proseguo della legislatura? Domande inevitabili e che Angelo Polimeno Bottai, presidente di Eureca e vicedirettore del Tg1, metterà’ sul tavolo della discussione.
Il webinar, che come sempre si avvarrà della coordinamento tecnico di Claudio Verzola, sara’  visibile in diretta su assoeureca.eu e su radioradicale.it.

“Operare Embedded e comunicare in operazioni Dual Use dell’Esercito”. Giunge alla 6^ edizione il corso per giornalisti ed operatori civili in contesti instabili.

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Giornalisti alle prese con l’addestramento NBCR

In molte occasioni, su varie riviste – e ovviamente anche su questa – si è parlato varie volte delle attività che il Centro Studi Roma3000 e la sua European Safaety Academy, entrambi diretti dal giornalista Alessandro Conte, svolgono ed hanno svolto in favore dei cronisti impegnati in aree di crisi.

Negli anni, inoltre, la formazione si è estesa anche ad altre figure che, per vari motivi, sono chiamate ad operare in contesti instabili e dove una formazione tecnica, culturale e pratica sono indispensabili.

Il noto corso “Operare Embedded in aree di crisi“, giunto ormai alla sua 6a edizione, quest’anno farà infatti il focus proprio sulle attività degli operatori umanitari e, ovviamente, dei reporter. Quest’anno, però ‒ stante l’ampliamento delle competenze delle Forze Armate e dell’Esercito in particolare – anche il corso si è perfezionato, e si è in parte modificato, con le opportune integrazioni, sul nuovo modello “Dual Use”.

Ecco allora che il titolo dell’attività formativa è diventato, per l’esattezza, “Operare Embedded e comunicare in operazioni Dual Use dell’Esercito”. Scopo dell’iter formativo è dotare i partecipanti della consapevolezza e degli strumenti per prevenire le situazioni di rischio e per conoscere le modalità per operare in maniera coordinata con l’Esercito nelle operazioni Dual Use, sia in territorio nazionale che nei teatri internazionali.

L’iniziativa verrà organizzata a L’Aquila, presso il 9° Reggimento Alpini, in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa e lo Stato Maggiore dell’Esercito.

Nata dall’esperienza del Centro Studi Roma 3000 e dei suoi collaboratori, la European Safety Academy è nata proprio con l’obiettivo di promuovere la sicurezza sul lavoro di chi opera in aree di crisi o instabili, come i reporter, gli operatori della comunicazione, i volontari delle ONG, i tecnici specializzati che operano su impianti in zone pericolose.

L’obiettivo dell’Academy è quello di  promuovere la cultura della sicurezza degli operatori civili che devono operare in aree instabili, sensibilizzare queste

Un esempio di Reporter embedded, all’opera in area di crisi

categorie di personale a valutare con maggiore attenzione i possibili pericoli. L’attività formativa proposta dall’European Safaety Academy si completa di norma anche con lo studio di dossier informativi sulle aree interessate, attraverso valutazioni di rischio delle attività in corso in quei luoghi, ed assicurando una formazione specifica del personale.

Il corso di cui parliamo stavoltariservato a giornalisti e operatori civili delle organizzazioni di volontariato e soccorso ‒ si sostanzia di tre giorni di esercitazioni ed erogazione di contenuti, volti ad aumentare la percezione del pericolo ed a prevenire situazioni di potenziale criticità, riconoscendole, ed acquisendo la capacità di muoversi al fianco dell’Esercito, anche nelle nuove operazioni “Dual Use”.

Caratteristica del corso, inoltre, è proprio la prevalenza degli insegnamenti pratici rispetto a quelli teorici, nella convinzione che soltanto sperimentando si possa comprendere e valutare concretamente le opportunità ed i limiti dell’operare embedded a seguito della Forza Armata.

Nel corso delle giornate di formazione, i corsisti potranno confrontarsi con l’esperienza maturata da professionisti con una rilevante esperienza operativa: gli addetti alla pubblica informazione della Difesa e gli alpini della Taurinense, già impegnati attivamente in Afghanistan e in molti altri teatri operativi nazionali e internazionali

Il cronista , in missione, deve imparare a muoversi con le Forze Armate che operano sul territorio

L’opportunità di operare al fianco delle Forze Armate impegnate nelle aree di crisi rende necessaria la conoscenza di regole e modi operativi specifici. Il corso si prefigge l’obiettivo di indicare le modalità migliori per realizzare servizi giornalistici in aree di crisi, interagire nel modo più corretto con le Forze Armate impiegate nel teatro di riferimento, confrontandosi concretamente con le difficoltà logistico-operative connaturate alle operazioni in corso: sono previsti anche insegnamenti in materia di NBCR, sul movimento dei mezzi operativi, sugli esplosivi.

Tra i docenti, oltre ad Alessandro Conte ed ai docenti militari, saranno presenti Gian Micalessin (reporter de “Il Giornale” in zone di guerra giornalista e scrittore, esperto di geopolitica e di attività in zone di crisi), Pierpaolo Cito (fotoreporter di fama internazionale da anni presente sui fronti internazionali più caldi), e Monia Savioli (giornalista professionista e ufficiale della Riserva Selezionata dell’Esercito).

Al termine del corso i partecipanti potranno aderire ad un tirocinio curriculare di 3 mesi nell’ambito di una attività di supporto umanitario internazionale, organizzata dal Centro Studi Roma 3000, che si concluderà con la consegna di beni materiali nel Libano del Sud.

Il corso è a numero chiuso e per partecipare si deve inviare la propria candidatura entro il 15 giugno 2019 all’indirizzo email formazione@roma3000.it

Maggiori informazioni su costi e modalità sono reperibili sul sito http://www.europeansafetyacademy.it/corso-operare-embedded-in-aree-di-crisi/

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Domenico Martinelli
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