GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Carretti siciliani, arte e tradizione al Columbus Day di New York 

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New York ha ospitato la 79esima parata del Columbus Day. Tra le diverse attrazioni che hanno animato la parata, i carretti siciliani hanno catturato l’attenzione di tutti i partecipanti, trasportandoli in un viaggio tra tradizione e storia.

La presenza dei carretti siciliani alla parata è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra l’Associazione Culturale Paolo Aiello di Bagheria e la Confederazione Siciliani Nord America (CSNA). Questa sinergia ha permesso di presentare al pubblico le attività artistiche e culturali che caratterizzano la tradizione siciliana, offrendo un’esperienza autentica e coinvolgente.

Durante l’evento, il presidente della CSNA, Vincenzo Arcobelli, ha rilasciato un’intervista alla TV americana CBS, sottolineando l’importanza di preservare e valorizzare le radici culturali siciliane. Arcobelli ha ringraziato personalmente Nicola Aiello, Pino Aiello e tutti i volontari che hanno contribuito alla realizzazione della parata e delle attività collaterali.

L’evento è stato anche l’occasione per ricordare il duro lavoro svolto dagli antenati italiani emigrati negli Stati Uniti. La parata ha dato voce alla storia di migliaia di persone che hanno cercato una vita migliore e che hanno portato con sé la cultura e le tradizioni della loro terra d’origine.

Inoltre, è stato presentato il progetto “Sicilia Diffusa” degli ERSU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) in collaborazione con la CSNA. Questo progetto mira a offrire opportunità di studio nelle università siciliane per i giovani oriundi siciliani nel mondo. È un’iniziativa che promuove l’importanza dell’istruzione e dell’approfondimento delle proprie radici culturali, creando un legame forte tra i giovani siciliani sparsi per il mondo e la loro terra d’origine.

L’invito a studiare nelle università siciliane è stato accolto con entusiasmo dai giovani oriundi siciliani presenti alla parata. Questa opportunità offre loro la possibilità di immergersi completamente nella cultura e nella storia della Sicilia, arricchendo la propria formazione accademica e personale.

La 79esima parata del Columbus Day a New York ha rappresentato un momento di celebrazione e valorizzazione della cultura siciliana. Grazie alla presenza dei carretti siciliani, delle attività artistiche e culturali, nonché del progetto “Sicilia Diffusa”, l’evento ha consolidato il legame tra gli oriundi siciliani e la loro terra d’origine, invitando i giovani a scoprire e approfondire le proprie radici culturali attraverso lo studio nelle università siciliane. Un’iniziativa che promuove la conservazione e la diffusione di una cultura ricca e affascinante che ha radici profonde nel cuore di molte persone sparsi per il mondo.

Il Texas proclama il mese di Ottobre “Italian Heritage Month”

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Il Governatore dello Stato del Texas Greg Abbott ha proclamato il mese di Ottobre “Italian Heritage Month”. Il riconoscimento arriva a distanza di pochi mesi dall’approvazione all’unanimità da parte dei due rami del Parlamento del “Italian Heritage Day”- la Giornata del Patrimonio Italiano- che cade il 2 giugno, Festa della Repubblica.

L’identificazione di ottobre, quale mese dedicato alla Storia e alla Cultura italiana, è il risultato di un lavoro che Vincenzo Arcobelli – Rappresentante al Consiglio Generale degli italiani all’estero e Presidente del Comitato Tricolore per glI Italiani nel Mondo – porta avanti da tempo con dedizione e costanza. “Ringrazio il Governatore Abbott per questo significativo riconoscimento- dichiara Arcobelli – un dato di fatto conferma il rispetto nei confronti della Comunità Italiana e gli ottimi rapporti instaurati nel corso degli anni con l’Amministrazione Texana”.

Il mese di Ottobre è il periodo più impegnativo dell’anno negli Stati Uniti. Tutti i rappresentanti delle Istituzioni italiani presenti sul territorio  sono impegnati in molte attività e  numerosi eventi per celebrare il Columbus Day e per la promozione della lingua e cultura italiana con la “Settimana della Lingua Italiana nel Mondo”.

In Texas si aprono le celebrazioni dell’Italian Heritage Month con il Columbus Day Gala Event

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A Dallas in Texas, si aprono le celebrazioni del Mese dedicato al Patrimonio Italiano, mettendo in risalto la festività del Columbus Day ed il Contributo degli Italo Americani.

La parata di Colombo  ed il Festival Italiano a Dallas come da precedenti edizioni, sono stati posticipati il prossimo anno, in attesa di ricevere la risoluzione favorevole della Città di Dallas che ha  approvato la sostituzione del Columbus Day con la giornata degli Indigeni. Durante la serata ci sarà ufficialmente la consegna della proclamazione dedicata all’Italian Heritage Month, firmata dal Governatore del Texas Greg Abbott ai Rappresentanti Italiani presenti, il Console Onorario d’Italia Richard Gussoni, il Rappresentante al Consiglio Generale degli italiani all’estero Vincenzo Arcobelli, ed i vari Rappresentanti delle Associazioni Italo Americane tra cui Jay Lombardo. Per le autorità texane ci sarà la presenza del Rappresentante dello Stato Texano l’on.  Giovanni Capriglione, e i Rappresentanti di varie città limitrofe a Dallas.

Il Texas proclama il 2 giugno “Giornata del Patrimonio Italiano”

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Il Texas ha sempre avuto un forte legame con l’Italia e la cultura italiana. Con la proclamazione del 2 giugno come Giornata del Patrimonio Italiano, il Texas riconosce ufficialmente l’importanza della cultura italiana nella storia e nella società del Lone Star State.

La SCR8, patrocinata dal Representative Giovanni Capriglione e approvata all’unanimità da entrambe le camere legislative, è un passo importante per celebrare il contributo degli italoamericani alla storia e alla cultura del Texas. La firma del governatore Greg Abbott ha dato il via libera ufficiale alla celebrazione della Giornata del Patrimonio Italiano.

La data del 2 giugno è significativa poiché segna l’anniversario della Festa della Repubblica Italiana, un evento storico che ha segnato la fine della monarchia in Italia e l’inizio della Repubblica. Il 75° anniversario della Costituzione italiana ha reso l’occasione ancora più speciale.

Il senatore Tan Parker ha sottolineato l’importanza di celebrare gli immigrati italiani che hanno contribuito alla storia del Texas e ha sottolineato la necessità di onorare l’eredità degli italoamericani che hanno fatto del Texas la loro casa.

Vincenzo Arcobelli, rappresentante della comunità italoamericana nel Texas, ha espresso la sua gratitudine per l’approvazione della SCR8 e ha sottolineato l’importanza di questa giornata per rafforzare la politica, l’economia e l’amicizia tra l’Italia e il Texas.

La celebrazione della Giornata del Patrimonio Italiano è un’opportunità per tutti i texani di onorare la cultura italiana e di apprezzare il contributo degli italoamericani alla storia del Texas. Questo evento rappresenta anche un’opportunità per rafforzare i legami tra l’Italia e il Texas e per promuovere una maggiore comprensione e consapevolezza della cultura italiana negli USA.

Nel giorno della commemorazione della canonizzazione di Santa Madre Cabrini, l’autore della biografia di Sellaro riceve targa da Suor Azevedo Da Silva

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Nella giornata dedicata alla celebrazione della canonizzazione di Santa Francesca Saverio Cabrini, la Superiora Generale Suor Maria Eliane Azevedo Da Silva ha donato una targa raffigurante la fondatrice dell’ordine delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù a Carmelo Cutuli, autore della biografia di Vincenzo Sellaro e fondatore del capitolo di Roma dell’Order Sons and Daughters of Italy in America.
 
La figura di Santa Cabrini, che ha dedicato la sua vita a sostenere la comunità degli italiani emigrati in America, si è spesso intersecata con quella di Vincenzo Sellaro, il medico siciliano che ha fondato i Figli d’Italia in America e ha curato centinaia di emigrati italiani durante la sua carriera medica negli Stati Uniti.
 
Sellaro istituì, agli inizi del XX secolo, un consiglio di medici bilingue per affrontare il problema della barriera linguistica tra i pazienti italiani e il personale medico americano anche contribuendo alla creazione di un ospedale dove la lingua parlata fosse l’italiano. L’ospedale, il Columbus Italian Hospital, fu finanziato principalmente dalle società di mutuo soccorso italo-americane di New York e aperto nel 1902. Sellaro ne divenne il capo del reparto ginecologico dell’ospedale, lavorando in stretta collaborazione con le Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù.
 
Il Columbus Italian Hospital, in seguito, incorporò l’Italian Hospital per formare il Cabrini Medical Center di Gramercy, Manhattan, che ha continuato la tradizione di assistere la comunità degli italiani emigrati in America. Tuttavia, a causa della chiusura del pronto soccorso, il Cabrini Medical Center chiuse definitivamente i battenti nel 2008.
 
Nonostante la chiusura del centro medico, la memoria di Santa Cabrini e di Vincenzo Sellaro continua a vivere attraverso le organizzazioni che hanno fondato e il lavoro che hanno svolto per sostenere la comunità degli italiani emigrati in America. La donazione della targa a Cutuli è un segno tangibile dell’importanza della loro eredità e della loro capacità di ispirare e guidare le future generazioni di italo-americani.

Incontro alla Camera dei Deputati su Santa Francesca Saverio Cabrini, icona della solidarietà italiana in America

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L’incontro promosso dal deputato Christian Di Sanzo presso la Camera dei Deputati, dal titolo “Santa Francesca Saverio Cabrini e le donne italiane a Chicago”, è stata una preziosa occasione per approfondire la figura di una delle personalità più importanti per la comunità italiana a Chicago.

Santa Francesca Saverio Cabrini, nata a Sant’Angelo Lodigiano nel 1850, è stata una religiosa italiana che ha dedicato la sua vita all’assistenza agli immigrati italiani negli Stati Uniti. Fondatrice di numerosi istituti di beneficenza e scuole, Santa Cabrini ha svolto un ruolo fondamentale nell’aiutare la comunità italiana a integrarsi nella società americana.

L’incontro ha visto la partecipazione di illustri ospiti, tra cui Suor Maria Eliane Azevedo Da Silva, Madre generale delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, e Dominic Candeloro, professore emerito e storico dell’emigrazione italiana a Chicago. Inoltre, sono intervenuti anche rappresentanti della comunità italiana negli Stati Uniti, come l’artista Meo Carbone, la sindaca di Minervino Lalla Mancini, la giudice e attrice Gloria Coco, la scrittrice Kathy Catrambone, la scrittrice Maria Rosaria D’Alfonso, la docente all’Università Loyola di Chicago Anna Clara Ionta e la scrittrice Gloria Nardini.

L’incontro è stato moderato da Gianni Lattanzio, direttore editoriale di Meridianoitalia.tv, e si è svolto in collegamento Skype con Casa Italiana a Chicago, consentendo così la partecipazione diretta di esperti e rappresentanti della comunità italiana negli Stati Uniti.

L’iniziativa del deputato Christian Di Sanzo rappresenta un importante riconoscimento dell’influenza e dell’impegno delle donne italiane nella costruzione e nello sviluppo delle comunità italiane all’estero. È stata anche un’opportunità per riflettere sulle sfide e le conquiste che le donne italiane hanno affrontato nel corso degli anni, non solo a Chicago ma anche in altre parti del mondo.

In conclusione, l’incontro ha rappresentato un’occasione preziosa per approfondire la figura di Santa Francesca Saverio Cabrini e per riflettere sull’importante contributo delle donne italiane nella costruzione delle comunità italiane all’estero. L’iniziativa del deputato Christian Di Sanzo è stata un gesto di grande sensibilità, che ha permesso di valorizzare la storia e la cultura italiana nel mondo, e di riconoscere il ruolo fondamentale delle donne italiane nella costruzione di comunità più solidali e inclusive.

Negli USA la pasta italiana diventa un apprezzato instant food

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I Pasta Noodles stanno conquistando il Nord America grazie alla loro autentica italianità. L’idea alla base di questo prodotto è semplice ma geniale: fornire una vera pasta italiana cotta al dente e pronta in pochi minuti, senza compromettere il gusto o la qualità. L’imprenditore siciliano Paolo Internicola ha lavorato instancabilmente per creare un prodotto che rispetti la tradizione culinaria italiana e soddisfi le esigenze dei consumatori più esigenti.

“Con i Pasta Noodles intendiamo rivoluzionare il mercato dell’instant food americano”, ha dichiarato il General Manager di Pasta Noodles, Paolo Internicola. “Il nostro prodotto è basato su una tecnologia di produzione innovativa sviluppata in Italia, che consente di valorizzare al massimo la pasta ready-made sia sotto l’aspetto del gusto che quello nutrizionale, rappresentando al contempo un modo alternativo per promuovere e far apprezzare dai consumatori americani la pasta made in Italy in un mercato attualmente dominato da quella orientale”.

Lo sviluppo di Pasta Noodles è stato curato con la stessa attenzione alla qualità e alla tradizione che caratterizza l’industria italiana della pasta. La Storci SpA, leader nelle linee di produzione di pasta, ha messo a disposizione la sua esperienza per realizzare un prodotto completo anche dal punto di vista nutrizionale, essendo molto più sano del ramen orientale. Infatti, la pasta dei Pasta Noodles è cotta al vapore, mentre quella del ramen è precotta con olio da frittura. In media, uno spaghetto di ramen contiene fino a oltre 900 calorie, mentre i nostri Pasta Noodles hanno meno di 250 calorie per porzione con l’80% di grassi in meno.

Ma la vera italianità dei Pasta Noodles si trova nei loro ingredienti di alta qualità, tra cui la semola di grano duro italiana e gli ortaggi freschi. Sono disponibili in diverse ricette tipiche della cucina italiana, come marinara, marinara piccante e ai formaggi, e sono facili da preparare, potendo essere gustati ovunque, in qualsiasi momento della giornata.

I Pasta Noodles rappresentano quindi un’alternativa sana e gustosa ai prodotti orientali attualmente dominanti sul mercato dell’instant food americano, aprendo la strada al cibo italiano in questo settore. Già disponibili presso i principali rivenditori di alimentari degli Stati Uniti e online, i Pasta Noodles stanno diventando sempre più popolari tra gli appassionati di pasta in tutto il paese.

In conclusione, i Pasta Noodles sono un esempio di come l’italianità possa essere portata nel mondo attraverso la cucina, offrendo un prodotto di alta qualità che rispetta la tradizione culinaria italiana e soddisfa le esigenze dei consumatori più esigenti. Sono la prova che la pasta italiana può essere gustata ovunque, in qualsiasi momento della giornata, senza rinunciare alla sua autenticità.

Al Ronald Reagan Building di Washington DC la 34esima edizione del NELA Gala organizzato dalla Fondazione Sons of Italy

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Il 25 maggio 2023, presso il Ronald Reagan Building & International Trade Center si terrà la 34a Edizione Annuale dei Premi Nazionali per l’Educazione e la Leadership (NELA) della Sons of Italy Foundation.

Nel corso dell’evento saranno premiati F. Anthony Naccarato, Jill M. Albertelli, Tony Lo Bianco e Augustin Tellez e saranno presentati i destinatari delle borse di studio nazionali della Sons of Italy Foundation. Ospite speciale dell’incontro sarà l’attore Joe Mantegna, maestro delle cerimonie. Honorary Chair dei NELA è l’ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti Hon. Mariangela Zappia.

Il Gala NELA (www.nelagala.org) è l’evento di raccolta fondi più importante della Fondazione, che evidenzia l’impegno dell’Order Sons and Daughters of Italy in America per l’eccellenza educativa, la leadership e il miglioramento della società. Per 34 edizioni, in occasione del Gala NELA, la Fondazione ha raccolto decine di milioni di dollari per l’istruzione, la ricerca medica, gli aiuti in caso di calamità, la salvaguardia della cultura, le cause dei veterani e altri progetti speciali, con oltre centomila dollari di borse di studio assegnate all’evento dello scorso anno.

La Sons of Italy Foundation è il braccio filantropico dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), la più antica e grande organizzazione per uomini e donne di origine italiana negli Stati Uniti. La Sons of Italy Foundation è stata fondata nel 1959 come istituzione privata di sovvenzioni con lo scopo di preservare la cultura italoamericana, incoraggiare l’eccellenza educativa tra gli italoamericani e migliorare la vita in altri settori. Finora, la Fondazione ha destinato decine di milioni di dollari a queste opere.

L’Impero su cui non tramonta mai il sole

La geopolitica dell’impero di Roma venne regolata da un criterio semplice ma efficace: divide et impera!

E il successo di tale formula fu così elevato che, nel corso dei secoli, tale pratica venne adottata da molte altre potenze che giocarono un ruolo fondamentale nella costruzione dell’ordine internazionale. Quindi non c’è da meravigliarsi se anche la Cina abbia fatta sua questa formula diplomatica, adeguandola alla sua visione pragmatica di sviluppo delle relazioni internazionali basata sulla formulazione di accordi bilaterali asimmetrici.

La diplomazia cinese, infatti, ha adottato lo stesso concetto sia nel campo delle relazioni internazionali di carattere collettivo, sia in quello delle relazioni con i singoli Stati, impostando una linea diplomatica che, nel primo caso, si propone come alternativa ai valori occidentali, ricalcandone le linee concettuali generali, mentre nel secondo caso, quando si tratta dei singoli Stati, tende a impostare un rapporto bilaterale dove il membro privilegiato del rapporto è la Cina stessa.

Se gli USA hanno dato vita al Summit for Democracy, la Cina presiede l’International Forum on Democracy: Shared Human Values; quando l’Occidente si riunisce a Davos per il World Economic Forum, Pechino mette in campo il suo China Development Forum e presiede la Boao Forum for Asia Annual Conference.

In pratica, la Cina propone una versione alternativa a ciò che viene ritenuto, a torto o a ragione, l’imposizione di un modello univoco, con l’intento di presentare la propria visione di un ordine internazionale che propone valori morali e culturali simili a quelli occidentali, ma declinati in modo differente.

Tale innovazione concettuale sembra suscitare interesse anche in alcuni Paesi della Vecchia Europa, soprattutto quelli, come la Spagna, il cui retaggio storico li indirizza a sviluppare i propri interessi secondo una visione legata più verso il Nuovo Mondo che nella direzione del fronte orientale.

Ed è proprio da questo Paese che riparte l’azione cinese volta a rinforzare la politica del bilateralismo delle relazioni che ha come obiettivo l’Europa.

Infatti, il Primo Ministro spagnolo, Pedro Sànchez è il primo leader occidentale che ha ricevuto un invito per un incontro da Xi Jinping dopo il vertice di Mosca di quest’ultimo con, il quasi alleato, Putin.

I motivi alla base dell’incontro sono principalmente due, uno formale, quello di sottolineare il cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatico ispano cinesi al fine di rilanciare e rafforzare i rapporti economico finanziari tra i due Paesi, già evidenziato con la partecipazione spagnola alla recente edizione del Boao Forum, e un altro, molto più sostanziale, che guarda con interesse al prossimo ruolo che la Spagna ricoprirà in luglio, quando assumerà il turno di presidenza dell’Unione Europea.

Su quest’ultimo fattore sono puntati gli interessi di Pechino in quanto Madrid è l’unico membro della NATO e dell’Unione Europea che abbia, seppure con delle riserve, considerato con favore la proposta cinese per la soluzione della crisi ucraina. Inoltre, anche se parte attiva dell’Alleanza e dell’Unione Madrid vive, comunque, l’esperienza del confronto con l’Orso Russo ovattata dalla sua condizione di retrovie strategiche lontane e, quindi, nella considerazione di Pechino potrebbe rappresentare un elemento su cui fare leva per supportare la visione di una Cina neutrale, equidistante e desiderosa di risolvere la crisi ucraina.

L’applicazione del citato concetto del divide et impera è, quantomai, attuale se consideriamo la non casualità della linea cinese che, oltre al ruolo che la Spagna è in procinto di assumere, combina altre due considerazioni importanti: la prima è la posizione particolare di Madrid che rappresenta l’ala geografica della NATO e dell’Unione che sta perdendo terreno a favore di un baricentro sempre più orientato all’area baltico-orientale; la seconda è la vocazione secolare che lega e attrae gli interessi spagnoli verso il loro vecchio impero nelle America Centro Meridionale e nel Pacifico.

In quest’area geografica la penetrazione diplomatica cinese ha già iniziato a conseguire diversi successi di rilievo, con il corteggiamento del Brasile nell’ambito dell’impulso dato al partenariato del BRIC, riorientando il supporto diplomatico di alcuni Paesi a suo favore nella disputa con Taiwan (l’Honduras è l’ultima recente dimostrazione dell’efficacia dell’azione di Pechino), oltre all’attrazione che il nuovo modello di ordine mondiale esercita su Stati di non cristallina impronta democratica. La possibilità di sfruttare positivamente la valenza un protagonista fondamentale nelle relazioni con quella parte dell’Emisfero Sud come Madrid, amplierebbe le chances di successo di Pechino nel suo programma di estensione globale della sua influenza anche nell’America del Sud.

Un ultimo criterio da considerare per comprendere la via cinese della diplomazia nei confronti dei barbari europei (che è la denominazione usata da secoli dalla Cina nel definire quelli che non sono figli del cielo come loro) e che indica quanto poco elevata sia la considerazione politica di cui gode la nostra Unione Europea a Pechino, è quello che deriva dall’attenzione rivolta ai vertici europei, che sono ammessi ai meeting con la Cina solo se accompagnati dai rappresentanti di Paesi considerati come interlocutori autorevoli.

In quest’ottica vanno interpretate sia le visita che il Presidente Macron effettuerà ad aprile in Cina, sia quella effettuata dal Cancelliere Scholz nello scorso fine anno, alle quali sono stati ammessi, nel primo caso la Presidente della Commissione Europea (che questa volta potrà contare su un posto a tavola seduta)e nel secondo caso il Presidente del Consiglio Europeo.

La considerazione che viene riservata a Francia e a Germania da Pechino non consiste però nella riconosciuta egemonia alla guida dell’Unione, come i due Paesi ancora si illudono di avere, ma probabilmente risiede nella loro importanza ai fini economico-commerciali che il binomio può avere per gli interessi della Cina ai fini di un’affermazione nel cuore economico del continente. E il fatto che questi due Paesi effettuino le visite accompagnando, di fatto, i vertici dell’Unione, sottolinea la scarsa considerazione che Pechino ha dell’Unione Europea, vista non come una organizzazione autonoma e comunitaria interprete di un sentimento condiviso di valori e cultura, ma considerata alla stregua di un’appendice locale e di contorno alle due economie principali.

Questa interpretazione assume maggior peso se si considera che l’invito ricevuto da Madrid non implica anche l’aggiunta di un qualsiasi rappresentante dell’Unione e che, dall’altra parte Sànchez si è ben guardato dal coinvolgere la stessa Unione per l’evento.

La Spagna è vista da Pechino come un interlocutore, sì utile in un contesto europeo di cui fa parte marginalmente, ma principalmente favorevole a supportare la politica verso l’America del Sud. Quindi niente connessioni con l’Unione Europea nella visita di Stato.

La Cina, come detto inizialmente, ha dato nuova vita al principio del divide et impera di latina memoria, dimostrando di essere una grande Potenza Planetaria, le cui ambizioni non sono quelle di costruire un impero territoriale come in Occidente siamo siano soliti considerare, abbinando al concetto di imperium il dominio fisico e materiale di una regione. L’impero di Pechino è un impero basato sullo sviluppo di relazioni commerciali, economiche e finanziarie bilaterali e asimmetriche dove l’interesse cinese si combina, da una posizione di forza, con quello del partner di turno e dove, però, le regole del gioco sono quelle dettate da Pechino.

Considerando la proattività del leader cinese e il progredire della espansione dell’influenza che la Cina sta proiettando nel contesto geopolitico globale Xi Jinping potrà con orgoglio affermare al prossimo Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese che la sua illuminata presidenza ha donato alla Cina un impero su cui non tramonta mai il sole!!!!

Canada: al Centro Studi Americani la presentazione del libro di Paolo Quattrocchi

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È uscito in libreria il libro “CANADA. Storie visioni e sfide di un laboratorio del futuro” (Mimesis, 2022), il primo libro di Paolo Quattrocchi, in collaborazione con Giuliano Compagno. Il libro sarà presentato a Roma il 7 luglio 2022 alle ore 17:30 presso il Centro Studi Americani in via Michelangelo Caetani, 32. Saranno presenti gli autori con la moderazione la prof.ssa Marina D’Amato.

Paolo Quattrocchi, direttore del Centro Studi Italia–Canada e Vicepresidente della Camera di commercio italiana in Canada Ovest, racconta gusti e passioni, aneddoti e cultura, politica e personaggi del paese delle foglie d’acero, i cui cittadini “in centocinquant’anni (…) sono riusciti a creare per tutti, condizioni di vita fondate sulla fiducia e sul rispetto reciproco.

Il racconto di un Paese lontano e immenso, che gli italiani conoscono per sentito dire, per i suoi miti o per esserci emigrati. Il Canada come non lo avete mai letto, tra racconti di un viaggio che parte dai vicoli di Roma e termina dinanzi alla skyline mozzafiato di Vancouver. Il Canada che troverete senza averlo cercato, nelle avventurose storie dei suoi pionieri come nelle biografie dei suoi eroi contemporanei. Ma non solo questo, anche una Nazione giovane, nata francese per avventura, cresciuta inglese per via di una guerra settecentesca e diventata oggi laboratorio del futuro, chiuso nel suo splendore naturale ma aperto alla costruzione di un mondo nuovo. Paese poetico senza crederlo, ospitale verso i bene intenzionati e riconoscente verso i suoi “First Nations”, il Canada è un luogo del mondo dove ha ancora senso un’esortazione pronunciata da Pierre Elliott Trudeau: “Curare a volte, alleviare spesso, confortare sempre”.
Ripercorrendo la sua storia personale tra l’Italia e il Canada.

Dal suo primo viaggio in Canada, come una “seconda data di nascita”, ai lunghi soggiorni che sono seguiti, Quattrocchi alterna le note autobiografiche alla trattazione storica e culturale,  risalendo fino alle origini del Canada, a partire dal primo approdo di Giovanni Caboto nel 1497 a Capo Bonavista, a Jacques Cartier incaricato da Francesco I nel 1534 di esplorare nuove terre, a Samuel de Champlain, prima avventuriero poi fondatore del Quebec.

Degli anni ’70 racconta i sogni, le ambizioni e i viaggi di un ragazzo alla scoperta di un nuovo mondo. Sullo sfondo la figura di Pierre Elliot Trudeau, leader del Canada per quasi quindici anni che, come scrissero i giornali alla sua scomparsa, “touched the dreams of an entire generation of Canadians”.
Tra le pagine i grandi temi legati al Canada: il bilinguismo, i diritti dei popoli indigeni, l’identità quebecchese, il multiculturalismo.
Tanti  i ritratti di personaggi più o meno noti che hanno contribuito alla storia della nazione: da Gilles Villeneuve e la sua tragica morte a Neil Young e la sua musica, da David Suzuki e Severn Cullis Suzuki, attivisti e ambientalisti, a Elizabeth Arden e al suo impero nel mondo della cosmesi, all’attore Donald Sutherland e all’astrofisico Hubert Reeves a Marshall Mc Luhan, studioso ed esperto di comunicazione.
E come può fare solo chi ha due case e ad entrambe sente di appartenere, l’autore illumina i legami tra Canada e Italia, senza tacere le diversità geografiche e culturali. Ripercorre eventi storici fondamentali: la Battaglia di Ortona del 1943, ad esempio, con le migliaia di soldati canadesi uccisi, e la grande emigrazione dall’Italia verso il Canada testimoniata oggi da oltre un milione e mezzo di cittadini canadesi di origine italiana.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria: event@centrostudiamericani.org

 

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