GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Viviana Passalacqua - page 7

Viviana Passalacqua has 70 articles published.

Guerra simulata, l’Esercito francese acquisisce la licenza di SWORD

BreakingNews/Difesa/INNOVAZIONE di

Un video-game che simula la guerra, ma non per gioco. Si tratta di SWORD, il miglior software di simulazione costruttivo messo a punto dalla MASA, gruppo all’avanguardia nel mercato dell’intelligenza artificiale, e acquistato dall’esercito francese con l’acquisizione di una licenza globale. SWORD consente alle unità simulate di esercitarsi su larga scala nella maniera più realistica possibile, minimizzando i costi operativi della preparazione del personale militare attraverso la simulazione di ambienti operativi dettagliati, l’animazione di forze congiunte e alleati, in un’ampia varietà di scenari di battaglia.

Si tratta, in sostanza, della soluzione immediata e simultanea al SOULT, il programma di simulazione per la preparazione operativa del Combined Forces e delle unità di logistica a terra presso la divisione, la brigata, e i posti di comando del gruppo di battaglia. Gli obiettivi dell’acquisizione – come nelle parole del Colonnello Philippe Dutroncy della divisione Network Operations Development Service, Comando Forze di Terra –  sono quelli di mettere a sistema la formazione simulata per approntare numerosi impegni operativi, e ottimizzarne gli strumenti nei centri di formazione per accrescere  la preparazione, le capacità e l’operatività dei soldati. SWORD può essere applicato in tutti i tipi di preparazione operativa per posti di comando, ma anche in aree specialistiche di formazione (Engineering, Intelligenza, Logistica, o unità chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari), e consente la sperimentazione di future dottrine militari, la pianificazione delle missioni e l’analisi post-operativa delle azioni portate a termine.

L’utilizzo militare di questo sistema è il culmine di un processo di risposta alle attuali esigenze delle Forze Armate, cioè alla necessità di rendere flessibile la formazione disponendo di un organico ridotto. Il compito di gestire la distribuzione di SOULT e la sua assimilazione da parte del corpo militare spetta al CEISM, il Centro di competenza per la convalida dell’informazione e della simulazione che sovrintende la digitalizzazione nell’ambito delle Forze Armate francesi. Secondo il Colonnello Claude Chary, Comandante del CEISIM, «La sperimentazione di SWORD, condotta in sinergia con la scuola di ingegneria militare, è conforme alla politica di preparazione operativa decentrata delle Forze terrestri francesi in un quadro di interoperabilità dei sistemi di comunicazione».

Viviana Passalacqua

 

Simulated war, French Army acquires a global license for SWORD

BreakingNews @en/Europe/Tech & Cyber di

Automated war game simulating battles, but with realistic applications. It’s the case of SWORD, the flagship constructive simulation software created by MASA, an innovative company leader in the field of artificial intelligence, which global license has been acquired by French Army. SWORD enables simulated units to act large-scale exercises in the most realistic way possible, while minimizing the combined operating costs and animation effort.

Preparing military staff for action is made much more efficient by training in a realistic operational environment, with joint forces and allies, in a variety of different battlefield scenarios. It means an immediate solution to SOULT (the simulation program for Combined Forces and Ground Logistics Units’ Operations), for the operational preparation of Combined Forces at division, brigade, and battle group command posts. According to Colonel Philippe Dutroncy, (Network Operations Development Service, Land Forces Command), «SOULT will allow the French Army to achieve the following objectives: systematize simulation training as a way to prepare for a wide number of operational engagements, streamline simulation tools deployed in the forces and at training centers, continue expanding the use of simulation for capability preparation or for support on operations.

The flexibility of employment and evolution of SWORD effectively allows us to foresee its use in all types of operational preparation for command posts, but also in training specialist areas (Engineering, Intelligence, Logistics, or CBRN – Chemical, Biological, Radiological, Nuclear), the testing of future military doctrines, the preparation of operations, and for post-operation analysis and conclusions». The military deployment of SWORD is the culmination of a process that responds optimally to the needs expressed by the Armed Forces, which fragmentation has made it necessary to have flexible training tools that let us work effectively with reduced staff numbers and simulate a large variety of situations. The Centre of  Expertise for Information validation and SIMulation (CEISIM), which oversees simulation and digitalization within the French Armed Forces,  will now be tasked to manage the deployment of SOULT and its assimilation by the Army.

Colonel Claude Chary, Commander of CEISIM, adds: «The testing of SWORD, led in conjunction with the military engineering school, conforms perfectly with our policy of deploying simulation solutions whose purpose is to support the decentralized operational preparation of Land Forces. Compatible with the interoperability framework of the French Land Forces, SOULT connects seamlessly with current and future operational information and communication systems».

Viviana Passalacqua

 

MIBIL, Italian soldiers began the second training for Lebanese Armed Forces

Italian soldiers have just started in southern Lebanon the new phase of training and consultancy for the local Armed Forces, who need support to face the safety and security emergency triggered by Syrian conflict. Based on the excellent results obtained by the National Training Center since March 2015, starts now the second round of training in techniques of crowd management and riot control organized by the Italian Police Training Centre of the 2nd Mobile Brigade and by the 7th Trentino Alto Adige Regiment. This course is included in the activities of the Bilateral Mission in Lebanon (MIBIL), launched on 28 January as part of the International “Support Group for Lebanon”, created to attract the international community’s commitment in the stability of the country, threatened by serious social and economic problems. During four weeks italian instructors will coach the staff of local militias who have already attended the first course of civil and military cooperation, chemical and bacteriological detecting, radiological and nuclear detecting, counter-sniper tactics, Force Protection (how to protect a military base, operational functions planning, interventions and risk assessment), operational communication, consolidation of facilities and medical first aid on the battlefield. New lessons’ focus concerns the fundamental principles of humanitarian law and crowd psychology theory, and also the use of the military equipment provided by the Italian Police General Command (shields, personal protection, tonfa, gas masks). A final test will determine whether or not Lebanese soldiers are able to transfer to other military the necessary know-how to manage public disorder, and to teach rules for organized and coordinated team working. In coming months the training cycle will be enriched by new courses, expressly requested by the Lebanese Military Authority, including fighting in the mountain environment, demolition of explosive, surveillance of the battlefield and targets acquisition, as well as specific analyzes of subject matters covered during the first part of the year.

Viviana Passalacqua

MIBIL, al via il secondo corso di formazione della Forze di Sicurezza Libanesi

BreakingNews/Difesa di

Prosegue nel sud del Libano l’attività addestrativa e di consulenza svolta dai militari italiani in favore delle Forze Armate locali, bisognose di supporto per fronteggiare l’emergenza sicurezza scaturita dal conflitto siriano. Sulla scia degli ottimi risultati ottenuti dal Training Center nazionale a partire dal marzo 2015, prende il via il secondo ciclo di formazione per le tecniche di gestione della folla e antisommossa tenuto dai Carabinieri del Centro di Addestramento della 2° Brigata Mobile e dal 7° Reggimento Trentino Alto Adige. Il corso è ricompreso fra gli obiettivi della Missione Bilaterale in Libano (MIBIL), avviata il 28 gennaio nell’ambito delle iniziative dell’International “Support Group for Lebanon”, volte a catalizzare l’impegno della Comunità Internazionale per la stabilità del Libano, minata da gravi problemi sociali ed economici. Per quattro settimane gli istruttori dell’Arma formeranno il personale delle milizie locali che ha già frequentato il primo corso di Cooperazione civile e militare, rilevamento chimico-batteriologico, radiologico e nucleare, contro cecchinaggio, Force Protection (protezione di una base e organizzazione delle funzioni operative, pianificazione interventi e valutazione del rischio), comunicazione operativa, consolidamento di strutture e primo soccorso medico sul campo di battaglia. Il focus delle nuove lezioni riguarda invece i principi fondamentali di diritto umanitario e psicologia della folla, l’utilizzo degli equipaggiamenti forniti dal Comando Generale dei Carabinieri (scudi, protezioni personali, tonfa, maschere anti-gas). Un test finale stabilirà la capacità dei corsisti di trasferire ad altri militari il know how necessario a gestire disordini pubblici e ad operare in team organizzati e coordinati. Nei prossimi mesi il pacchetto formativo si arricchirà di nuovi corsi, espressamente richiesti dalle Autorità Militari Libanesi, tra cui combattimento in ambiente montano, demolizione di esplosivi, sorveglianza del campo di battaglia ed acquisizione obiettivi, oltre a specifici approfondimenti delle materie trattate durante la prima parte dell’anno.

Viviana Passalacqua

“Military training” in Kurdistan contro l’Isil

Si è conclusa a fine agosto la prima fase del sesto ciclo di addestramento di un battaglione peshmerga, ad opera del Comando multinazionale Kurdish Training Coordination Center (KTCC), attualmente guidata dall’Italia, che coordina gli istruttori militari italiani, inglesi, tedeschi, olandesi, norvegesi, finlandesi e ungheresi.

Le attività si sono svolte nell’ambito dell’operazione “Prima Parthica”, nata a seguito della richiesta di soccorso presentata il 20 settembre 2014 dal rappresentante permanente dell’Iraq presso l’ONU al Presidente del Consiglio di Sicurezza. Scopo della missione, contrastare la minaccia dell’Islamic State of Iraq and the Levant sostenendo le forze di sicurezza dei partner regionali. I compiti del contingente italiano in loco riguardano, in prima battuta, il training delle Forze di Sicurezza curde e irachene, oltre ad attività di ricognizione e sorveglianza del territorio e sinergie con gli staff dei Comandi della Coalizione. Durante il ciclo addestrativo, i militari italiani hanno trasferito alle 300 unità del battaglione curdo le competenze necessarie a condurre attività tattiche in diversi ambienti operativi, ad attuare strategie d’attacco e difesa e a combattere in contesti particolari come i centri abitati.

Ma non solo. Il know how trasferito alle milizie locali comprende istruzioni individuali per il combattimento, la ricerca e la bonifica di IED (ordigni esplosivi improvvisati) e la costituzione di una task force che sappia di volta in volta gestire gli interventi d’emergenza. I curdi hanno imparato e perfezionato le tecniche dello spostamento in maniera completamente autonoma e dell’installazione di strutture adeguate per le telecomunicazioni a garanzia dei contatti istantanei nei luoghi più disparati. Particolare attenzione, infine, alla pianificazione delle operazioni di combattimento efficaci in tempi brevi e all’utilizzo di strumenti di precisione.

Quella di Erbil è una missione delicata, che l’Italia svolge in sinergia con gli altri Paesi della Coalizione per rinsaldare i rapporti di collaborazione con il Kurdistan, che in questo momento si batte per la difesa dei propri confini contro gli attacchi jihadisti. A partire dal gennaio scorso, sono circa 1500 i soldati delle forze di sicurezza locali che hanno beneficiato del supporto dei militari italiani. La fase di apprendimento si è conclusa con la verifica delle capacità operative tramite esercitazioni militari e con la cerimonia di consegna dei diplomi da parte delle autorità curde, che si sono espresse favorevolmente sulla formazione dei Peshmerga.

Viviana Passalacqua

“Military training” in Kurdistan against Isil

In late August ended the first phase of the sixth round training for a Peshmerga battalion, organized by the multinational Command Kurdish Training Coordination Center (KTCC) – composed of Italian, English, German, Dutch , Norwegian, Finnish and Hungarian military instructors – which is currently commanded by Italy. Those training activities are included in the “Prima Parthica” military operation, a response to the request for help presented by the Iraqi Permanent ONU Representative to the President of the Security Council.

The mission is intended to obstruct the Islamic State of Iraq and the Levant’s threat, by supporting the security forces of regional partners. The tasks of Italian contingent concern, first of all, the training of Iraqui and Kurdish security forces, as well as the territory reconnaissance and surveillance, but also synergies with the Chief of the Coalition staff. During the training cycle, Italian soldiers handend down to 300 servicepersons of Kurdish unit the necessary skills to conduct tactical activities in different environments, to implement strategies of attack and defense in particular contexts, such as towns. But not only.

The know-how transferred to the local militia includes individual instruction for combat, research and clearance of IED (improvised explosive devices) and the establishment of a task force able to supervise emergency situations. Kurdish have learned and perfected the moving techniques in a variety of locations, and how to install of adequate facilities for telecommunications to guarantee instantaneous contacts. Finally, special attention to the planning of efficient combat operations as soon as possible and to the use of precision instruments.

This mission in Erbil is very important. Italy plays in the synergy with other countries of the Coalition to strengthen cooperation relations with Kurdistan, which is now fighting to defend its borders against jihadists attacks. Starting from last January, about 1.500 soldiers of local security forces have taken advantage of Italian support. The training phase ended with the verification of the operational capabilities through military exercises, and with the diplomas delivery ceremony. Kurdish authorities were satisfied with the training of the Peshmerga unit.

Viviana Passalacqua

La Difesa italiana nel contesto globale

Difesa/EUROPA/POLITICA di

Intensificare lo sforzo della Difesa italiana per mantenere stabilità nelle aree di crisi, facendo i conti con i nuovi tagli imposti al settore e massimizzando i benefit delle cooperazioni internazionali.

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E’ questo il nuovo indirizzo della politica militare nazionale, inserita in un sistema di relazioni globali che da un lato garantiscono il supporto di sinergie operative e tecnologiche, dall’altro esigono risposte efficienti alle nuove sfide poste dal contesto geopolitico mondiale. Mentre l’America ci chiede formalmente di impegnarci ad arginare il problema dell’Ucraina e distendere i rapporti con la Russia, l’Europa ci affida un ruolo preponderante nella risoluzione della crisi mediterranea che la minaccia da vicino.

Ciò significa instaurare un dialogo “super partes” con i Paesi del medio oriente, rinsaldare i rapporti fondamentali con l’Egitto, appianare la questione libica, monitorare le rotte dei migranti e assumerci la responsabilità di stabilizzare l’intera area. Significa, soprattutto, acquisire una leadership che garantisca l’efficacia di strumenti collettivi quali l’Unione Europea e l’Alleanza atlantica per il rafforzamento della Politica Comune di Sicurezza e Difesa, promuovere la condivisione delle risorse tra i Paesi membri, anche in termini di misure fiscali che favoriscano incentivi al comparto militare.

Come da direttive del Libro Bianco presentato dal Ministro Pinotti, l’Italia punta a preferire le partnership multilaterali a quelle bilaterali, in assoluta controtendenza rispetto al passato, allo scopo di valorizzare il legame transatlantico alla luce dell’intesa tra la dimensione europea della Difesa e la NATO. Individuate quindi nelle regioni euro-atlantica e mediterranea le aree d’intervento prioritarie su cui concentrare gli sforzi, la presenza dei nostri militari impegnati in operazioni marginali è stata considerevolmente ridotta.

Delle oltre trenta missioni sparse in tutti i continenti, dunque, ne restano attive ventiquattro, in ambito ONU, NATO e UE. Tra queste, strategiche le missioni UNIFIL e MIBIL in Libano, volte a supportare la popolazione e le condizioni socio-economiche del Paese a seguito del conflitto siriano; la Risolute Support in Afghanistan, successiva ad ISAF e incentrata sull’addestramento delle milizie afghane; la KFOR in Kosovo, che garantisce il supporto alle organizzazioni umanitarie per l’assistenza ai profughi; le missioni European Union Training Mission in Mali, contro i gruppi terroristici locali, e in Somalia, dove l’Italia partecipa alla strategia europea per la sicurezza nel Corno d’Africa; l’operazione Prima Parthica in Iraq, di contrasto all’Isis, e infine la MIL in Libia, successiva alla guerra civile scaturita dalla caduta di Gheddafi.
Viviana Passalacqua
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Italian Defense in the global context

Europe/Policy di

The Italian Defense increases efforts to maintain stability in crisis areas, by coming to terms with the new cuts imposed on the industry and maximizing international cooperation’s benefits.

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This is the new orientation of the national military policy, inserted into a global relationship system, that on the one hand guarantees the support of operational and technological synergies, on the other hand requires efficient answers to the new challenges posed by the global geopolitical context.

While America formally asks us to confirm the commitment to contain the problem of Ukraine and to calm the relation with Russia, Europe entrusts us a leading role in resolving the crisis that closely threatens Mediterranean. This means that we must establish an “impartial” dialogue with Middle East countries, reinforce the basic relations with Egypt, resolve the Libyan issue, monitor the migration routes and take responsibility for the stability of the whole area. In this perspective, Italy must be a leader in ensuring the effectiveness of collective instruments such as the European Union and the Atlantic Alliance for the strengthening of the EU Common Security and Defence, promoting the sharing of resources between countries’ members, also in terms of fiscal incentives for military sector. According to the White Defense Paper’s directives, presented by the Minister Pinotti, Italy aims to prefer the multilateral partnerships to the bilateral ones, contrary to the past, in order to enhance the transatlantic bond thanks to the agreement between the European dimension of Defense and NATO.

After defining the euro-Atlantic and Mediterranean regions as priority areas of intervention, the presence of our soldiers in marginal operations has been considerably reduced. Of the more than thirty missions spread across all continents, therefore, remain in operational twenty-four, in the ONU, NATO and EU settings. Among these, strategic missions are MIBIL UNIFIL in Lebanon, intended to support the population and the country’s structure after the Syrian conflict; the Resolute Support in Afghanistan, consecutive to ISAF and focused on training Afghan militias; KFOR in Kosovo, which provides support to humanitarian organizations assisting refugees; the two European Union Training Missions in Mali, against local terrorist groups, and in Somalia, where Italy participates in the European strategy for the Horn of Africa security; the “Prima Parthica” operation in Iraq, in contrast to the ISIS, and finally the MIL operation in Libya, started after the civil war resulted in the fall of Gheddafi.
Viviana Passalacqua
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“Technological” Defense

Innovation di

«If the Allies had not understood the Enigma Cipher Machine operation, World War II would have had a different ending», said the British Intelligence Officer Frederick Wintherbotham, anticipating the future global trend of conflicts’ evolution. By the expressions “electronic war” and “technological war”, skilled specialists indicate the development of various fighting’s methods, focused on research and innovation. But progress plays a fundamental role also in terms of strategic response at the modern offensive, to restore stability in compromised geopolitical context.

There are numerous examples of this, such as the storage of biometric data by iris’ scanning for identification of jihadists, a system developed by the US, as well as the Predator, the Italian Air Force drone used to peek at the movements of Libyan and Afghan. Hence, the need to strengthen cooperation not only between different countries, but also more directly between Army, industry and university. This is an indispensable synergy to be up against threats of international terrorism and cyber attacks. A modern security pullback based on “dual systems”, which is valiant for both civil and military uses, is necessary also to revolutionize the culture itself. Strumentazioni all’avanguardia e personale addestrato al loro utilizzo.

Advanced equipment and personnel trained in their use. In this sense, the Defence White Document gaves clear instructions: it’s important to draw up a transparent long-term planning, which guarantees the efficiency of resources and an adequate enhancement of the national industrial excellence, for innovation and for job opportunities. Everything must be done in order to choose the best companies that represent a chance of growth for Italy, currently leader in the segments of aerospace and weapons production. For this purpose, specific plans will identify the best districts, creating partnerships outlined between Defense, business, universities and research world. The program will also cover the expenditure items. The last purchase marked on the Defense budget, concerns an American missil equipment for robot aircraft, while the powerful drone “Piaggio” is the novelty of “made in Italy” industry.

La Difesa “tecnologica”

BreakingNews/Difesa/INNOVAZIONE di

«Se gli Alleati non avessero compreso il funzionamento della macchina cifrante ENIGMA, la Seconda guerra mondiale avrebbe avuto un esito diverso», dichiarò l’Ufficiale dell’Intelligence inglese Frederick Wintherbotham, prefigurando il trend che di lì in poi avrebbe caratterizzato per sempre l’evoluzione dei conflitti. Si è parlato a più riprese di guerra “elettronica” e “tecnologica”, per indicare lo sviluppo di diverse modalità di combattimento incentrate su ricerca e innovazione.

Ma il progresso gioca un ruolo fondamentale anche in fatto di strategie di risposta all’offensiva moderna, volte a riportare stabilità in quadri geopolitici compromessi. Si pensi all’accumulo di dati biometrici per l’identificazione dei jihadisti tramite “scansione” dell’iride messo a punto dagli statunitensi, come pure ai Predator, i droni dell’Aeronautica italiana serviti a spiare le mosse di libici e afghani. Ne deriva la necessità di rafforzare la cooperazione non soltanto fra i diversi Paesi, ma anche più direttamente fra l’Esercito e i poli specifici dell’industria e dell’università. Una sinergia irrinunciabile, questa, per far fronte in maniera efficiente alle minacce del terrorismo internazionale e degli attacchi cibernetici.

E’ necessario un sistema di sicurezza moderno, basato sullo sviluppo di “sistemi duali”, destinati cioè ad un utilizzo sia civile che militare, che rivoluzioni la cultura stessa del settore. Strumentazioni all’avanguardia e personale addestrato al loro utilizzo. In tal senso, il Libro Bianco della Difesa parla chiaro: occorre una pianificazione pluriennale trasparente, che garantisca l’efficienza delle risorse e un’adeguata valorizzazione delle eccellenze industriali nazionali importanti sia dal punto di vista dell’innovazione, sia in termini di ricaduta occupazionale. Imprese, cioè, che rappresentano un importante elemento di crescita per l’Italia, ad oggi leader di settore nei comparti dell’aerospaziale e della produzione di armi. Per far questo, specifici piani individueranno i distretti su cui puntare, dando vita a partnership delineate tra Difesa, imprenditoria, università e mondo della ricerca. La programmazione riguarderà anche le voci di spesa. Ultimo acquisto segnato sul bilancio della Difesa, quello di apparati americani per la dotazione missilistica degli aerei robot, mentre fra le novità dell’industria di settore “made in Italy”, i potentissimi droni “Piaggio”.

Viviana Passalacqua

 

 

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Viviana Passalacqua
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