GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Flaminia Maturilli - page 16

Flaminia Maturilli has 175 articles published.

Il consiglio europeo approva l’accordo Brexit

EUROPA di

È il 25 novembre 2018 quando l’Unione Europea si trova a dover considerare, per la prima volta dopo il referendum britannico per l’uscita del Paese dall’UE, una proposta di accordo formalmente approvata dal governo inglese. Si tratta di un momento di cruciale importanza per la questione Brexit: il Regno Unito ha notificato al Consiglio europeo l’intenzione di uscire dall’UE il 29 marzo 2017 e dunque è necessario stipulare un accordo di recesso entro due anni precisi, vale a dire il 29 marzo 2019.

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LIFE Programme: la Commissione europea approva nuovi investimenti per ambiente e clima

EUROPA di

Il programma LIFE è lo strumento di finanziamento dell’Unione Europea per l’ambiente e per il clima. L’obiettivo generale di LIFE è contribuire all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica e della legislazione europea in materia ambientale e climatica mediante il cofinanziamento di progetti europei.

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EUAM Iraq: il Consiglio proroga la missione fino al 2020

ASIA PACIFICO/EUROPA di

Il 15 ottobre 2018 il Consiglio dell’Unione Europea ha prorogato la missione consultiva dell’UE in Iraq EUAM – European Union Advisory Mission – fino al 17 aprile 2020. La missione consultiva dell’Unione europea si concentra sull’assistenza alle autorità irachene nell’attuazione degli aspetti civili della strategia di sicurezza nazionale irachena.

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Visti umanitari per i rifugiati: la proposta alla Commissione UE

EUROPA di

Il Parlamento europeo è composto da diverse commissioni di eurodeputati, permanenti e temporanee, ed ognuna ha una propria specializzazione.

La commissione LIBE – Libertà civili, giustizia e affari interni – è responsabile della maggioranza della legislazione e del controllo democratico delle politiche di giustizia e affari interni a livello europeo. Con ciò, garantisce il pieno rispetto della Carta dei diritti fondamentali all’interno dell’Unione Europea, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e del rafforzamento della cittadinanza europea. Tale commissione svolge il suo lavoro interagendo con la Commissione europea e il Consiglio dei ministri, per poi cooperare strettamente con i parlamenti nazionali.

Le politiche in materia di giustizia e affari interni sono volte ad affrontare questioni di interesse comune a livello europeo, quali la lotta contro la criminalità internazionale e il terrorismo, la protezione dei diritti fondamentali, la protezione dei dati e della vita privata nell’era digitale, la lotta contro la discriminazione basata sull’origine etnica, la religione, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.
Nella riunione della commissione LIBE del 10 ottobre 2018, i membri hanno affrontato diverse questioni: il progetto di relazione sulle norme per le minoranze nell’UE, con il relatore József Nagy (PPE) e i visti umanitari, con il relatore Juan Fernando López Aguilar (S&D); l’uso dei dati degli utenti di Facebook da parte di Cambridge Analytica e l’impatto sulla protezione dei dati, con il relatore Claude Moraes (S&D).

In particolare, nell’ambito dei visti umanitari, è emerso che:

– i detentori dei visti avrebbero accesso al territorio dell’Unione al solo scopo di richiedere protezione internazionale;

– i visti sarebbero da rilasciare presso le ambasciate e i consolati dell’UE all’estero;

– il 90% di quelli che hanno ottenuto protezione internazionale nell’UE è arrivato con mezzi irregolari;

– circa 30.000 persone sono morte cercando di raggiungere l’Europa dal 2000.

Dunque, con 39 voti favorevoli e 10 voti contrari, il Comitato per le libertà civili ha approvato la richiesta alla Commissione europea di presentare entro il 31 marzo 2019 una proposta legislativa che istituisca un visto umanitario europeo, che dia accesso al territorio europeo, in particolare allo Stato membro che rilascia il visto, al fine di presentare una domanda di protezione internazionale.

Nel corso dell’incontro, i deputati hanno sottolineato che, nonostante numerosi annunci e richieste di percorsi sicuri e legali per i richiedenti asilo in Europa, l’Unione Europea non dispone di un quadro preciso di procedure di ingresso. I rifugiati, attraverso i visti umanitari, avrebbero accesso al territorio dell’Unione Europea così da poter richiedere protezione internazionale.

Si ritiene infatti che i paesi dell’Unione Europea dovrebbero essere in grado di rilasciare visti umanitari presso ambasciate e consolati all’estero, così da consentire ai rifugiati in cerca di protezione di accedere all’Europa senza rischiare la vita.

Gli obiettivi di tale richiesta sono: tagliare il bilancio delle vittime, combattere il contrabbando e migliorare l’uso dei fondi di migrazione. Secondo la commissione LIBE, i visti umanitari contribuirebbero a far fronte al numero intollerabile di vittime nel mar Mediterraneo e quindi nelle rotte migratorie verso l’Unione Europea; inoltre, i visti servirebbero per combattere il contrabbando di esseri umani che si è creato e per gestire gli arrivi, l’accoglienza e il trattamento delle domande di asilo in un modo migliore. Attraverso i visti umanitari, si dovrebbe anche contribuire all’ottimizzazione da parte degli Stati membri e del bilancio dell’Unione Europea in materia di asilo, per le procedure di applicazione della legge, il controllo delle frontiere, la sorveglianza, la ricerca ed infine il soccorso.

Per poter ottenere il visto umanitario, i rifugiati beneficiari dovranno dimostrare un’esposizione o un rischio di persecuzione nel paese di origine ben fondati e non essere già parte di un processo di reinsediamento; prima di ottenere il visto, ogni candidato verrà sottoposto ad uno screening di sicurezza, attraverso le relative banche dati nazionali ed europee, per garantire che questo non costituisca un rischio per la sicurezza.

Il relatore Juan Fernando López Aguilar (S&D) ha dichiarato: “Nel contesto di un bilancio delle vittime inaccettabile nel Mediterraneo, il Parlamento Europeo deve dare risultati. Il voto di oggi è un passo limitato, ma comunque un segnale politico molto importante per la Commissione europea. Dobbiamo fare di più per aiutare quegli esseri umani bisognosi, poiché attualmente non esistono abbastanza percorsi legali e sicuri per l’UE per coloro che cercano protezione internazionale”.

Per ciò che riguarda i prossimi step, questa iniziativa legislativa sarà sottoposta a votazione da parte del Parlamento europeo nella seduta plenaria di novembre. Se adottata in seduta plenaria a maggioranza qualificata, la Commissione dovrà fornire una risposta motivata alla richiesta del Parlamento.

Flaminia Maturilli
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