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Russia, Putin presidente per la quinta volta “Porteremo a termine i nostri piani”

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ROMA (ITALPRESS) – Vladimir Putin ha vinto per la quinta volta le elezioni presidenziali in Russia. E’ nettamente in testa con l’87,34% dei voti, quando è stato scrutinato il 50% delle schede, come riporta la Tass. Seguono il candidato del Partito Comunista Nikolay Kharitonov con il 4,11%, Vladislav Davankov del partito Nuovo Popolo (4,01%) e il liberal democratico Leonid Slutsky (3,11%).

Si tratta di un risultato superiore alle elezioni del 2018, quanto Putin ottenne il 76,6%. Superate ampiamente anche le percentuali raggiunte nelle altre tre elezioni vinte, nel 2000 (53,4%), nel 2004 (71,9%) e nel 2012 (63,6%).

“Il risultato delle elezioni conferma la fiducia dei cittadini per quello che stiamo facendo. La fonte del potere del Paese è il popolo russo. Dal voto di ciascun cittadino russo si compone un’unica volontà dei popoli della Federazione. È la base più importante di uno sviluppo deciso nel campo della difesa, delle scienze, dell’istruzione. Oggi particolare gratitudine va ai ragazzi che sulla linea del fronte garantiscono al Paese le condizioni per svilupparsi ed esistere”, ha detto Putin, nel suo primo discorso dopo la nuova vittoria elettorale.

“Indipendentemente dall’appartenenza religiosa ed etnica tutti si sentono un’unica famiglia russa. Tutti i piani grandiosi che abbiamo predisposto verranno portati a termine, gli obiettivi verranno raggiunti”, ha aggiunto.

– Foto Ipa Agency –

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Firmata intesa Ue-Egitto, Von der Leyen “Pietra miliare”

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IL CAIRO (EGITTO) (ITALPRESS) – Quella di oggi è una pietra miliare storica, con la firma di un partenariato strategico tra Unione Europea ed Egitto”. Lo dice la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, nelle dichiarazioni alla stampa dopo il vertice al Cairo con il presidente egiziano Abd al-Fattah Al Sisi.

“La Repubblica Araba d’Egitto e l’Unione Europea hanno concordato di elevare la loro relazione al livello di un partenariato strategico e globale, basato sui valori di equità e sul rispetto e la fiducia reciproci – si legge in una dichiarazione congiunta di Ue ed Egitto -. Le due parti, consapevoli del rapporto storico che le lega da millenni, hanno ribadito il loro impegno a consolidare il loro rapporto di lunga data, forgiato da stretti legami geografici, culturali, politici, economici e tra i popoli, con l’obiettivo di approfondire la stabilità, la pace e la prosperità condivise. L’Unione europea riconosce l’Egitto come un partner affidabile, così come il ruolo geostrategico unico e vitale dell’Egitto come pilastro di sicurezza, moderazione e pace nella regione del Mediterraneo, del Vicino Oriente e dell’Africa. Entrambe le parti ricordano il loro impegno nei confronti dei principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e di altri accordi multilaterali pertinenti, nonché dell’Accordo di associazione e delle priorità del partenariato Egitto-UE 2021-2027 che li vincolano”.

“Di conseguenza, l’Egitto e l’UE hanno deciso di formulare e firmare un documento inclusivo sul partenariato globale e strategico, durante il primo trimestre del 2024 – prosegue la dichiarazione congiunta -. Il documento di partenariato strategico identificherà chiaramente aree specifiche di cooperazione, vale a dire: relazioni politiche, stabilità macroeconomica, investimenti sostenibili e commercio, compresi energia, acqua, sicurezza alimentare e cambiamento climatico, migrazione, sicurezza e sviluppo del capitale umano”.

“La situazione in Palestina sta creando molte preoccupazioni. Ribadiamo l’appello per un cessate il fuoco e l’appello ai leader europei affinchè facciano più pressione per questo obiettivo”, dice il presidente egiziano Abd al-Fattah Al Sisi.
“I palestinesi stanno vivendo una grave crisi umanitaria. L’Egitto ribadisce la propria condanna a ogni tentativo di spostamento forzato dei palestinesi delle loro terre. È necessario riconoscere lo Stato Palestinese”, aggiunge.

“A Gaza c’è carestia e questo è inaccettabile. È necessario un cessate il fuoco e fare entrare gli aiuti umanitari a Gaza”, sottolinea Von der Leyen.

– Foto: Agenzia Fotogramma -p

(ITALPRESS).

A Washington l’Ambasciata d’Italia celebra la Giornata del Design

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WASHINGTON (ITALPRESS) – In occasione dell’Italian Design Day 2024, l’Ambasciatrice Mariangela Zappia ha ospitato a Villa Firenze, a Washington, l’evento “Il design italiano a Villa Firenze. La storia di Edra, un’eccellenza italiana nel mondo”, un’occasione per celebrare il design italiano con un focus su una delle più rinomate aziende italiane del settore.
L’ambasciatrice Mariangela Zappia ha ricordato in apertura il tema della Giornata del Design di quest’anno “Fabbricare valore – inclusività, innovazione e sostenibilità” che pone l’accento sul valore estetico degli oggetti di disegno industriale e sulla qualità delle materie impiegate tra tradizione, tecnologia e sostenibilità: “Dal secondo dopoguerra in poi, il design italiano ha promosso il Made in Italy. Quel mito del bello e ben fatto che Villa Firenze Contemporanea vuole rappresentare concretamente, dimostrando in un contesto d’eccezione, la feconda vivacità del rapporto tra antico e nuovo attraverso l’esposizione di icone del disegno industriale e di manufatti più sensibili alla vocazione artigianale, all’arte e alla moda”.
All’intervento di apertura dell’Ambasciatrice è seguita una conversazione tra Niccolò Mazzei, Direttore dello Sviluppo Internazionale di Edra, e il fotografo Massimo Listri, autore delle immagini del catalogo ufficiale di Villa Firenze Contemporanea, progetto di diplomazia culturale che raccoglie 50 tra opere d’arte e oggetti di design dei più importanti artisti e designer italiani, con un’attenzione al contributo delle artiste italiane donne Carla Accardi, Chiara Dynys, Maria Cristina Finucci, Grazia Varisco.
Nella conversazione, Mazzei ha sottolineato come per Edra il design sia una pratica artistica che predilige la cultura del progetto, mantenendo in equilibrio tecnica, innovazione ed estro. Tradizione artistica, ricerca tecnologica, alta sapienza manuale, materiali di elevatissimo pregio si uniscono nelle sue creazioni. Edra espone a Villa Firenze il divano “Essential” di Francesco Binfaré e i tavoli bassi “Cicladi” di Jacopo Foggini.
La conversazione è stata moderata dagli architetti Gabriella Vetrugno e Andrea Maggi, collegati in diretta dalla Manifattura Tabacchi a Firenze, dove erano presenti per l’occasione rappresentanti di studi di architettura, istituzioni locali e mondo della cultura.
All’evento hanno partecipato Maby Palmisano, Presidente del COMITES di Washington D.C., e Andrea Davis e Maurizio Mancianti, co-presidenti dell’Associazione Toscana-USA.
La conversazione si inserisce nel contesto delle iniziative promosse dalla rete consolare e culturale italiana in tutti gli Stati Uniti in occasione della Giornata del Design.
– foto ufficio stampa Ambasciata d’Italia –
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Usa 2024. Procuratrice Willis può processare Trump, chi ne approfitta?

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di Stefano Vaccara
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Ha perso questa volta Trump? Dipende dall’interpretazione che si vuol dare alla decisione del giovane giudice Scott McAfee (solo da un anno in attività) della Corte superiore della contea di Fulton, Stato della Georgia, che venerdì 15 marzo ha forse pronunciato la sentenza più importante della sua vita. McAfee ha stabilito che il procuratore distrettuale della contea, Fani Willis, non avrà bisogno di dimettersi dal perseguire il caso di alto profilo contro l’ex presidente Donald Trump e altri 14 imputati (compreso l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani), incriminati con l’accusa di aver tentato di sovvertire il risultato delle elezioni presidenziali 2020 in Georgia. Però, ha anche detto il giudice, il procuratore speciale assunto da Willis e suo ex amante, Nathan Wade, dovrà essere escluso dal caso. Wade è un avvocato esterno assunto da Willis e il suo abbandono del caso consentirebbe di proseguirlo senza alcun ritardo. Se invece Willis decidesse di farsi da parte, il suo intero ufficio sarebbe escluso dal caso, e i tempi si allungherebbero.
Il giudice ha ritenuto che anche se il conflitto di interessi non fosse stato dimostrato, l’apparenza di irregolarità sussiste perché “un conflitto percepito agli occhi ragionevoli del pubblico minaccia la fiducia nel sistema legale stesso”. Ma il rimedio per un problema di aspetto, ha concluso il giudice, non è la squalifica. Per porre rimedio al problema dell’apparenza, causato dalla relazione, una delle parti deve abbandonare il caso, afferma il giudice. Willis e Wade avevano testimoniato che la relazione romantica era già finita nell’estate del 2023. “La spiegazione palesemente poco convincente di Wade per gli interrogatori imprecisi che ha presentato in attesa del divorzio (è stata la moglie di Wade a rivelare la relazione del marito con Willis…) indica la volontà da parte sua di nascondere ingiustamente la sua relazione con il procuratore distrettuale.” Allo stato attuale, “membri ragionevoli del pubblico” potrebbero continuare a chiedersi se ci sia un vantaggio finanziario o una relazione romantica continuata, ha scritto il giudice nella sua decisione. “In altre parole, un estraneo potrebbe ragionevolmente pensare che il procuratore distrettuale non stia esercitando il suo giudizio professionale indipendente e totalmente esente da influenze compromettenti. Finché Wade continuerà a occuparsi del caso, questa percezione non necessaria persisterà”. Gli avvocati di Trump hanno subito dichiarato: “Pur rispettando la decisione della Corte, riteniamo che la Corte non abbia attribuito il giusto significato alla cattiva condotta giudiziaria di Willis e Wade, compresi i benefici finanziari, testimoniando in modo non veritiero su quando è iniziata la loro relazione personale, così come al discorso extragiudiziale in chiesa di Willis, dove ha giocato la carta della razza e ha accusato falsamente gli imputati e i loro avvocati di razzismo”.
Steve Sadow, principale avvocato difensore del presidente Trump in Georgia, ha fatto riferimento al video su un recente discorso tenuto dalla procuratrice Willis in una Chiesa e ritenuto prevenuto nei confronti degli imputati. “Utilizzeremo tutte le opzioni legali disponibili mentre continuiamo a lottare per porre fine a questo caso, che non avrebbe mai dovuto essere portato avanti”, hanno concluso gli avvocati di Trump. Allora ha perso Trump? Anche se la procuratrice Willis potrà resterà al suo posto, il team difensivo dell’ex presidente potrà continuare ad avvantaggiarsi, durante il processo, della perdita di credibilità dell’accusa per i sospetti di “conflitto di interesse”. Intanto a New York – nell’unico dei quattro casi penali contro Trump che sembrava destinato a concludersi presto, quello sul “silenzio” comprato con i soldi della campagna elettorale per convincere la porno star Stormy Daniel a non rivelare la relazione con il tycoon nel 2016 – rischia di subire ritardi, a causa di una grande quantità di nuove prove contro l’ex presidente diventata improvvisamente disponibile. Ma la notizia del probabile rinvio (il procuratore ha proposto 30 giorni) è arrivata giovedì mentre Trump si trovava davanti al tribunale federale della Florida per un’udienza su un caso diverso, quello in cui è accusato di aver sottratto all’Archivio di Stato documenti segreti della sua presidenza per nasconderli a casa sua, un processo che ancora adesso non ha una data di inizio certa.
Come se non bastassero già questi guai giudiziari, la sorte sul più importante dei processi di Trump resta ancora in sospeso a Washington DC, dove i pubblici ministeri e gli avvocati di Trump si stanno preparando per la decisione della Corte Suprema, che il mese prossimo ascolterà le argomentazioni sulla pretesa dell’ex presidente di essere immune dalle accuse contenute nell’incriminazione federale preparata dal procuratore speciale Jack Smith che lo accusa di aver complottato per ribaltare la sua sconfitta elettorale del 2020. Originariamente il processo sarebbe già dovuto partire agli inizi di marzo. Tutti e quattro i casi nelle ultime settimane, in un modo o nell’altro, si sono arenati in questioni procedurali o sostanziali che stanno provocando i ritardi che sono tutti a vantaggio dell’obiettivo di Trump: arrivare alle elezioni di novembre prima della fine dei processi. Se infatti Trump riconquistasse la Casa Bianca, potrebbe utilizzare i poteri presidenziali per almeno sospendere le accuse che sta affrontando e respingere qualsiasi processo fino a quando non avrà lasciato la presidenza. Inoltre, ancora più importante per le strategie elettorali di Trump, gli americani arriverebbero alla cabina elettorale il 5 novembre senza aver avuto la possibilità di ascoltare tutte le prove a carico dell’ex presidente o senza che una giuria abbia potuto stabilire la sua innocenza o colpevolezza.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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