Donbass: tensione continua

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Gande tensione in Donbass: oramai è da giorni che nella regione si susseguono colpi di artiglieria con accuse reciproche tra Kiev e Separatisti. Intanto, la Lugansk sta evacuando decine di migliaia di civili verso la città russa di Rostov.

Per quanto riguardo la Conferenza di Monaco il presidente dell’Ucraina ha intimato gli alleati che in caso di conflitto il Paese si difenderà da solo e ha accusato i media internazionali di esser caduti alle provocazioni russe ed ha esortato il suo popolo a rimanere lucido e tranquillo. “Non siamo nel panico. Siamo molto coerenti sul fatto che non stiamo rispondendo a nessuna provocazione. Viviamo in questa tensione da molti, molti anni ormai. Non pensiamo di dover cedere al panico”.

A Monaco Kamala Harris ha parlato di invasione imminente mentre Italia e Germania hanno manifestato una posizione diversa rispetto a tutti gli altri Stati membri dell’UE.

E in un contesto dove Putin e il Presidente della Bielorussia, Lukashenko, hanno dichiarato che le esercitazioni militari stanno continuando e l’arma diplomatica continua a muoversi nel tentativo disperato di, quantomeno, “congelare la crisi”.

A rendere le operazioni diplomatiche ancor più complicate il Presidente ucraino, Zelensky il quale mantiene salda la posizione di voler entrare all’interno dell’Alleanza Atlantica e chiede sanzioni contro Mosca prima di un’eventuale evasione. Sanzioni che metterebbero l’Unione Europea in una posizione molto scomoda data la sua dipendenza energetica dalla Russia.

Ieri vi è stata anche una telefonata tra Putin e Macron. A riferirne il contenuto è stato il portavoce del Presidente russo che ha dichiarato che il tono della chiamata tra i due leader è stato lontano dall’isteria che sta caratterizzando i media occidentali.  Tuttavia, ha anche aggiunto che livello di tensione nel Donbass è a un livello talmente alto che anche la più piccola scintilla potrebbe portare a conseguenze tragiche.

Forti e preoccupate anche le dichiarazioni di Boris Johnson secondo il quale la Russia sta preparando un’operazione militare come non si vedeva dal 1945. Dunque, secondo il Primo Ministro inglese il conflitto sarebbe, arrivati a questo punto, inevitabile.

Sul fronte americano Biden ha convocato un consiglio di sicurezza.

Per quanto riguarda la Cina, il gigante asiatico ha dichiarato che la sovranità, l’indipedenza e l’integrità territoriale di ciascun Paese devono essere protette e rispettate. Il ministro degli esteri Wang Yi ha auspicato l’inizio di una nuova era dove l’Ucraina non sia più una linea di fronte per una competizione tra potenze ma un ponte tra est e ovest. Un messaggio che conferma la perplessità di Pechino nei confronti della linea che sta seguendo la Russia.

La linea di Mosca appare evidente: studiare le reazioni tirando il più possibile la corda.

Bookreporter Settembre

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