Una nuova ripartenza per il Kosovo: Osmani-Sadriu Presidente del paese

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Il parlamento del Kosovo ha eletto l’ex presidente del parlamento Vjosa Osmani-Sadriu come nuovo presidente del paese. Con un mandato di cinque anni, Osmani-Sadriu è la seconda donna leader della nazione balcanica nel dopoguerra.

Il parlamento composto di 120 seggi si è riunito in sessione straordinaria per due giorni, decretando la vittoria di Osmani, eletta con 71 voti, nonostante i tentativi di boicottaggio dei partiti di opposizione e del partito di minoranza etnica serba.

Già nel novembre dell’anno scorso, la 38enne Osmani-Sadriu ha sostituito temporaneamente l’ex presidente Hashim Thaci, dimessosi dopo essere stato accusato dal tribunale speciale del Kosovo con sede all’Aia di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Thaçi ha annunciato le sue dimissioni in una conferenza stampa a Pristina, comunicando la necessità di “proteggere l’integrità della presidenza del Kosovo”. Secondo l’accusa dell’ufficio del procuratore l’ex presidente Thaçi e altri capi dell’esercito di liberazione del Kosovo (KLA) sono stati “penalmente responsabili di quasi 100 omicidi”.

Osmani-Sadriu, settimo presidente del Kosovo del dopoguerra e seconda donna, ha avuto il sostegno del Movimento di autodeterminazione di sinistra, o Vetevendosje!, che ha vinto in modo schiacciante le elezioni anticipate del Kosovo il 14 febbraio.

In qualità di presidente avrà in gran parte un ruolo cerimoniale come capo di stato. Ricoprirà anche una posizione di leadership nella politica estera, e rivestirà il ruolo di comandante delle forze armate.

Nella sua agenda politica, in primo piano spicca la ripresa dei colloqui di normalizzazione con l’ex nemico della guerra, la Serbia. Il Kosovo è diventato indipendente nel 2008 dopo che la NATO è intervenuta nel 1999 per fermare la sanguinosa repressione dei combattenti per l’indipendenza albanese. Il Kosovo è infatti riconosciuto da più di 100 paesi ma non dalla Serbia o dagli alleati serbi come Russia e Cina.

Bookreporter Settembre

Roberta Ciampo è una giornalista freelance con un Master in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali ottenuto all’università di Roma La Sapienza. Ha conseguito un progetto di ricerca post-laurea in Cina in analisi e sviluppo delle politiche economiche volte alla sostenibilità, e ha collaborato con l’università di Aalborg, Danimarca, ad attività di analisi e monitoraggio delle pratiche di sviluppo nei paesi emergenti. Lavora a stretto contatto con diverse agenzie delle Nazioni Unite, Unione Europea, ONG e istituti di ricerca su temi di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario.

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