Politica spaziale europea: l’UE investe 300 milioni di euro per promuovere l’innovazione nel settore

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Il 13 gennaio, nell’ambito della 13° Conferenza spaziale europea tenutasi a Bruxelles, la Commissione europea e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) hanno annunciato un investimento di 300 milioni di €, di cui 100 milioni provenienti dal bilancio dell’UE, per promuovere l’innovazione nel settore spaziale. L’investimento riguarda due fondi relativi alla tecnologia spaziale, Orbital Ventures e Primo Space, nell’ambito del primo progetto pilota di equity finanziato dall’Unione europea nel settore spaziale, vale a dire InnovFin Space Equity Pilot, specificamente dedicato a sostenere l’innovazione e la crescita delle PMI europee che operano nel settore. Si tratta di investimenti in un settore cruciale per l’Unione europea: nell’ultimo decennio, invero, gli importanti risultati ottenuti in materia spaziale hanno permesso all’Europa di accrescere il proprio prestigio scientifico e tecnologico, rafforzandone l’indipendenza strategica e la posizione di attore globale.

L’UE e la politica spaziale

Il tema dell’accesso allo spazio ha una rilevanza strategica alla quale i principali attori spaziali europei, e dunque l’Unione europea, l’Agenzia spaziale europea (ESA) ed i rispettivi Stati membri, sono chiamati a dare un chiaro indirizzo politico, industriale e tecnologico che permetta di consolidare la Politica spaziale europea. Quest’ultima fornisce agli europei innovazioni nelle attività quotidiane sulla Terra: infatti, lo sviluppo e l’utilizzo di complessi sistemi spaziali ed i servizi ad essi associati concorrono all’efficacia delle politiche europee in ambiti come la sicurezza e la difesa, l’agricoltura e la pesca, lo sviluppo e la cooperazione con i paesi in via di sviluppo, i cambiamenti climatici e l’ambiente, i trasporti e l’energia. Inoltre, lo spazio offre l’opportunità di ampliare la competitività e l’innovazione dell’industria europea, di stimolare la crescita economica e di accrescere il sapere scientifico e tecnologico.

L’UE ha tre programmi spaziali faro: Copernicus, il più avanzato sistema di osservazione della Terra a livello mondiale, è un fornitore leader di dati di osservazione della Terra, aiuta a salvare vite in mare, migliora la risposta ai disastri naturali e consente agli agricoltori di gestire meglio i propri raccolti; Galileo, il sistema di navigazione satellitare globale europeo, fornisce informazioni di posizionamento e temporizzazione più accurate e affidabili per automobili autonome e connesse, ferrovie, aviazione e altri settori; EGNOS (European Geostationary Navigation Overlay Service), infine, fornisce servizi di navigazione “safety of life” agli utenti del trasporto aereo, marittimo e terrestre in gran parte dell’Europa.

Il programma spaziale dell’Unione europea 2021-2027

Attualmente l’UE sta lavorando ad un programma spaziale pienamente integrato per il periodo 2021-2027 che riunisca tutte le attività delle istituzioni europee in un unico programma e fornisca in tal modo un quadro coerente per gli investimenti. A tal riguardo, il 16 dicembre 2020 il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sulla proposta di regolamento che istituisce il futuro Programma spaziale dell’Unione 2021-2027 e l’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale. La proposta dovrebbe essere finalizzata a breve nel contesto del più generale del Quadro finanziario pluriennale dell’UE 2021-2027, ed applicarsi retroattivamente a partire dal 1° gennaio 2021.

Il nuovo regolamento intende assicurare in particolare: un ruolo più forte dell’UE quale attore di primo piano nel settore spaziale; dati e servizi spaziali di alta qualità, aggiornati e sicuri; migliori benefici socioeconomici derivanti dall’utilizzo di tali dati e servizi, per esempio maggiore crescita e creazione di posti di lavoro nell’UE; infine, maggiore sicurezza e autonomia dell’UE.

I nuovi investimenti

Nell’ambito della definizione di tale nuovo programma, il 13 gennaio, la Commissione europea e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), in seno alla 13° Conferenza spaziale europea tenutasi a Bruxelles, hanno annunciato un investimento di 300 milioni di €, di cui 100 milioni provenienti dal bilancio dell’UE, per promuovere l’innovazione nel settore spaziale. L’investimento riguarda due fondi relativi alla tecnologia spaziale, Orbital Ventures e Primo Space, nell’ambito del primo progetto pilota di equity finanziato dall’Unione europea nel settore spaziale, vale a dire InnovFin Space Equity Pilot, specificamente dedicato a sostenere l’innovazione e la crescita delle PMI europee che operano nel settore.

Nel dettaglio, Orbital Ventures, un fondo paneuropeo dedicato alle aziende nelle fasi di avviamento e iniziali, si concentra sulle tecnologie spaziali, comprese quelle a valle (comunicazioni, crittografia, conservazione e trattamento dei dati, geolocalizzazione, osservazione della Terra) e a monte (hardware, materiali, elettronica, robotica, razzi, satelliti). Quanto, invece, a Primo Space, un investitore italiano dedicato al trasferimento tecnologico in fase iniziale, è stato il primo fondo selezionato dal FEI nell’ambito del progetto pilota; si tratta di uno dei primi fondi dedicati al trasferimento tecnologico in Europa, nonché del primo in Italia, a dedicarsi esclusivamente alle tecnologie spaziali; esso investe in progetti o imprese nelle fasi iniziali e promuoverà la commercializzazione di innovazioni pionieristiche nell’industria spaziale in Europa.

Si prevede che InnovFin Space Equity Pilot sarà pienamente implementato nelle prossime settimane e sosterrà circa 50 società di tecnologia spaziale in tutta Europa.

Le dichiarazioni

Il Commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, commentando i nuovi investimenti nel settore spaziale, ha dichiarato “Il rafforzamento della competitività nell’industria spaziale è un elemento essenziale per la ripresa del settore. Accolgo con grande favore questo investimento nelle PMI del settore delle tecnologie spaziali, che ci avvicina al nostro obiettivo di transizione digitale”. “Lo sviluppo del nostro settore spaziale ci aiuterà a rafforzare la nostra autonomia strategica, a mio avviso l’obiettivo principale della nostra generazione, che ingloba tutti i nostri obiettivi operativi” questo invece il commento del Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

 

Bookreporter Settembre

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