Europa e ambiente: i finanziamenti europei per il programma life

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Il fenomeno del cambiamento climatico è diventato, ormai da decenni, oggetto di discussione internazionale, avendo assunto proporzioni allarmanti e di scala globale. La comunità internazionale si è mossa già alla fine del secolo scorso per contrastare i cambiamenti climatici pericolosi e il riscaldamento globale, si pensi al Protocollo di Kyoto (1997) e all’accordo di Parigi (2015).

In questo contesto, l’Unione Europea è sempre stata in prima linea negli sforzi internazionali mirati a raggiungere un piano quanto più possibile condiviso sul clima. Ad oggi, l’UE supporta una politica tra gli Stati Membri che mira a tutelare l’ambiente e la biodiversità ed a ridurre i rischi per il clima e per l’uomo. A tal proposito, è stato recentemente delineato il Green Deal europeo, in linea con gli obiettivi politici imposti dall’entrante Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Il Grean Deal è il programma che mira a rendere l’Europa primo continente ad impatto climatico zero entro il 2050, partendo da un’economia sostenibile.

Seppur il programma Green Deal è entrato nell’agenda delle politiche dell’UE in tempi relativamente recenti, è doveroso segnalare che diverse politiche e finanziamenti dell’UE contribuiscono agli obiettivi di questo progetto già da molti anni. Basti pensare ai diversi programmi di finanziamento europei in tema ambientale, primo fra tutti il programma LIFE per il semestre europeo 2014-2020, per il quale sono stati stanziati 3.4 miliardi di EUR. Il programma LIFE è attivo già dal 1992 ed eroga finanziamenti per progetti di salvaguardia dell’ambiente e della natura, non solo per Stati Membri, ma anche per paesi candidati e limitrofi. Ad oggi, il programma è suddiviso in due sottoprogrammi principali: “Ambiente” ed “Azione per il clima”, che a loro volta includono delle sotto aree di azione definite settori prioritari. Da un lato, i settori prioritari della sezione per l’ambiente possono essere così sintetizzati: ambiente e uso efficiente delle risorse, natura e biodiversità, governance e informazione in materia ambientale. Dall’altro, i settori prioritari per il clima sono: mitigazione dei cambiamenti climatici, adeguamenti ai cambiamenti climatici, governance e informazione in materia di clima. La gestione del programma in questione spetta alle due Direzioni Generali (DG) della Commissione europea, la DG Ambiente e la DG Clima.

I finanziamenti erogati dal programma LIFE ricoprono tre diverse azioni, così riassumibili: Progetti, Sovvenzioni di Funzionamento e Appalti Pubblici.

Tra le azioni sopra citate, i progetti sono, senza dubbio, la parte più consistente del programma, per i fondi dedicati e per la varietà di attività che comprendono. I Progetti finanziabili del programma LIFE possono essere divisi in 4 categorie per entrambi i sottoprogrammi: Progetti tradizionali, Progetti preparatori, Progetti integrati e Progetti assistenza tecnica. Partendo dai Progetti tradizionali, si fa riferimento a tutti quei progetti che ricoprono l’ambito di intervento dei settori prioritari del programma LIFE nell’ambito dell’Ambiente e Clima, sopra esposti. Per quanto riguarda i Progetti preparatori, invece, sono tutte quelle azioni a sostegno di esigenze specifiche per l’attuazione e lo sviluppo di politiche e atti legislativi dell’UE in materia di clima o ambiente. I temi specifici vengono presentati annualmente alla voce “Call for proposals”, verificabile sul sito della Commissione europea o del Ministero dell’Ambiente. I Progetti integrati attuano, a livello regionale e nazionale, piani e strategie ambientali o climatici in conformità con la legislazione dell’UE in materia di natura, acqua, rifiuti e aria. Strettamente legati ai progetti integrati ci sono i Progetti assistenza tecnica: sono tutti quei fondi dedicati ai soggetti attuatori dei progetti integrati.

Le altre due forme di finanziamento, come già citato, riguardano Sovvenzioni di funzionamento e Appalti pubblici. I primi danno contributi alle attività di organizzazioni qualora queste siano particolarmente in linea con le politiche del programma LIFE; i secondi finanziano attività come la realizzazione di studi, conferenze, servizi specifici, assistenza e supporto al monitoraggio. L’attuazione del programma LIFE (gestione dei bandi, aggiudicazione delle proposte, gestione dei progetti, monitoraggio e valutazione), rimasta in una prima fase sotto alla responsabilità delle citate Direzioni Generali, è in trasferimento all’Agenzia esecutiva EASME.

Avendo concluso la parte riguardante le azioni finanziabili, è ora doveroso ricordare quali sono i soggetti ammissibili, vale a dire quelle entità che possono usufruire dei fondi, anche attraverso accordi di partenariato. Il programma LIFE, a differenza di molti altri, è indirizzato ad una vasta gamma di beneficiari, tra cui: enti pubblici, aziende provate, organizzazioni senza scopo di lucro, comprese le ONG. È possibile creare un partenariato, ma solo a livello nazionale, purché questo sia in linea con le politiche e strategie del programma LIFE e sia previsto dai criteri specifici stabiliti dal bando. Gli interventi devono essere attuati all’interno del territorio dell’Unione Europea.

Per concludere, passando dal teorico al pratico, esistono dei Punti di Contatto nazionali che sostengono l’applicazione del programma LIFE nei singoli Stati membri, in particolare fornendo assistenza ai soggetti che partecipano al programma nel proprio Paese. Per quanto riguarda l’Italia, il Punto di Contatto è stabilito presso il Ministero dell’Ambiente. È necessario, quindi, consultare periodicamente il sito del Ministero per bandi e avvisi sul programma in questione, oltre ai siti “Obiettivo Europa”, “Lazio Europa” e “Finanziamenti News”.

Bookreporter Settembre

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