Effetti economici del corona virus

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Gli effetti economici del corona virus sono di dimensioni importanti sono tantissimi i settori che stanno subendo una battuta d’arresto e di regressione notevole.

Gli economisti parlano di un effetto transitorio che andrà dai 6 ai 9 mesi non di più, vero è che sono tanti i fattori da tenere in considerazione, il dragone in diciassette anni di globalizzazione si è imposto nell’economia mondiale in maniera considerevole.

Nel 2003 rappresentava il 4,2% dell’economia mondiale, nel 2018 la sua quota di pil globale ha raggiunto il 15,8%, con il 35% della crescita globale.

L’import – export è in questo momento quasi completamente congelato, calcolando che Pechino acquista 2.200 miliardi di beni nel mondo e ne esporta quasi 2.500 ci si rende facilmente conto dell’impatto economico.

La lista delle aziende che stanno prendendo provvedimenti è veramente lunga. Le più grandi compagnie aeree hanno bloccato ogni tipo di comunicazione, le più grandi compagnie hanno limitato i viaggi in Cina per i propri dipendenti. JP Morgan Chase&Co. Ford e Kraft Heinz sono tra queste.

Starbucks ha chiuso più di 2.150 punti vendita.  Yum China Holdings Inc. gestore dei negozi KFC, Pizza Hut Taco Bell in Cina e McDonald’s hanno chiuso tutti i negozi.

Anche H&M, IKEA e il gruppo Inga stanno prendendo i loro provvedimenti riducendo gli orari di apertura delle attività.

Apple ha chiuso alcuni punti vendita, ridotto gli orari di altri e bloccato le nuove aperture.

Altro capitolo fondamentale è quello legato al mondo dell’automobile.

Whuan il nucleo del contagio è proprio la capitale del mercato automobilistico, Toyota ha bloccato le produzioni fino al 9 febbraio, data che potrebbe posticipare nei prossimi giorni, e non solo lì c’è anche la sede di Dongfeng Motors, che produce vetture per Renault, Honda, General Motors e per il gruppo Psa.

In ginocchio anche il mercato del lusso, gli acquirenti cinesi hanno, in patria e fuori dai confini nazionali contribuito al 90% di incremento.

Una ricerca del Financial Time ci dice che i marchi a subire le peggiori conseguenze le avranno Moncler, Kering, Burberry, Richemont e Swatc, la previsone è parii ad un calo del 4% dei profitti annuali.

Le uniche aziende che hanno subito un’impennata nelle vendite sono quelle farmaceutiche, specialmente quelle che producono materiale monouso. Le società che stanno lavorando per sul vaccino per sconfiggere il Corona Virus stanno volando in borsa.

Al momento la più vicina alla soluzione sembra essere la Vir Biotechnologies, di San Francisco, le sue azioni dall’ inizio del contagio sono schizzate al 97%, portando la capitalizzazione di mercato attorno ai 3 miliardi di dollari.

Il business non guarda in faccia nessuno, nel bene e nel male.

F.B. Fumarola

Bookreporter Settembre

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