COP24: l’Unione Europea partecipa alla Conferenza sul Clima con la strategia EU2050

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È iniziata il 2 dicembre 2018 la ventiquattresima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), ospitata dalla città polacca di Katowice e che riunisce ministri e funzionari governativi, oltre a una vasta gamma di rappresentanti delle parti interessate.

Si tratta del principale incontro tenutosi per affrontare il problema del cambiamento climatico dopo la COP21 e gli Accordi di Parigi sul clima, al fine di garantire una maggior coordinazione tra gli attori coinvolti nella global governance climatica.

L’obiettivo principale della Conferenza è proprio quello di aggiornare l’agenda rispetto alla Conferenza di Parigi del 2015, quindi confermare gli impegni assunti dalle Parti e stabilire per poi portare avanti le politiche necessarie al soddisfacimento dell’accordo e principalmente alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), il gas serra che maggiormente incide sul riscaldamento globale. In particolare, la presidenza polacca ha concentrato la COP24 su tre temi chiave:

– Tecnologia: sviluppo di soluzioni moderne rispettose del clima, come l’elettro mobilità;

– Uomo: transizione solidale e giusta delle regioni industriali;

– Natura: sostenere il raggiungimento della neutralità climatica assorbendo CO2 da foreste e terreni o dalla gestione delle risorse idriche.

Tale Conferenza ha l’oneroso compito di rendere effettivo l’Accordo di Parigi sul clima, cercando di definire le modalità con cui si possono raggiungere gli obiettivi stabiliti tre anni fa: mantenere l’aumento di temperatura entro 1,5°C; non incrementare le emissioni di gas serra; controllare sempre i progressi compiuti; versare 100 miliardi di dollari all’anno ai paesi più poveri per aiutarli a sviluppare fonti di energia meno inquinanti. Secondo molti esperti, i paesi maggiormente inquinanti non hanno fatto abbastanza per mantenere tali promesse e raggiungere gli obiettivi, influenzati anche da crisi politiche quali la decisione del presidente statunitense Trump di ritirare gli USA dall’accordo. Agli attori coinvolti si richiede dunque un maggior impegno, considerando che bisogna triplicare gli sforzi per raggiungere quanto previsto.

La COP24 è anche un importante momento di confronto politico tra gli attori coinvolti, che hanno avuto modo di confrontarsi ed affermare il loro impegno. È il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella a sottolineare quanto sia fondamentale una maggior ambizione climatica, dichiarando che “il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo. La nostra generazione è la prima a sperimentare il rapido aumento delle temperature in tutto il mondo e probabilmente l’ultima che effettivamente possa combattere l’imminente crisi climatica globale.” Mentre il Presidente della Polonia Andrzej Duda ha affermato che “una politica climatica responsabile è costruita su un solido fondamento, che consiste in relazioni sostenibili tra natura e tecnologia, pur riconoscendo la dignità umana come un valore supremo”.

Un ruolo rilevante lo ha avuto l’Unione Europea, istituzione che ha partecipato alla Conferenza di Katowice con un impegno motivato e con degli sforzi già messi in atto: il 28 novembre la Commissione europea ha adottato una visione strategica a lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e ad impatto zero rispetto al clima entro il 2050, per un pianeta pulito sulla base di decarbonizzazione e sviluppo economico. Tale strategia mostra come l’Europa possa favorire la neutralità del clima investendo in soluzioni tecnologiche realistiche, responsabilizzando i cittadini e allineando l’azione in settori chiave come la politica industriale, la finanza o la ricerca, garantendo contemporaneamente l’equità sociale per una transizione giusta. A seguito dell’invito del Consiglio europeo nel marzo 2018, la visione della Commissione per un futuro neutrale sul clima copre quasi tutte le politiche europee ed è in linea con l’obiettivo dell’accordo di Parigi di mantenere l’aumento della temperatura ben al di sotto dei 2°C e proseguire gli sforzi per mantenerlo a 1,5°C.

Lo scopo di questa strategia è di creare una visione e un senso dell’orientamento, pianificare ed indirizzare, nonché consentire alle parti interessate, ai ricercatori, agli imprenditori e ai cittadini coinvolti lo sviluppo di nuove industrie innovative, imprese e lavori associati. Tale strategia è stata sviluppata in maniera completa, considerando anche il portafoglio di opzioni disponibili per gli Stati membri, le imprese e i cittadini e come queste possano contribuire alla modernizzazione dell’economia ed a migliorare la qualità della vita degli europei. Al contempo, si è consapevoli che il percorso verso un’economia a impatto climatico neutro richiede un’azione congiunta in sette aree strategiche: efficienza energetica; dispiegamento di fonti rinnovabili; mobilità pulita, sicura e connessa; industria concorrenziale ed economia circolare; infrastrutture e interconnessioni; bioeconomia e pozzi naturali di carbonio; cattura e stoccaggio del carbonio per affrontare le restanti emissioni. La strategia a lungo termine è un invito a tutte le istituzioni dell’UE, ai parlamenti nazionali, al settore imprenditoriale, alle organizzazioni non governative, alle città e alle comunità, nonché ai cittadini a partecipare e contribuire all’azione europea, così da poter raggiungere gli obiettivi come richiesto dall’accordo di Parigi.

Insieme ai negoziati formali dell’UNFCCC, la conferenza di Katowice si occupa anche dell’azione per il clima condotta dal Global Climate Action Agenda (GCAA), un’importante piattaforma per l’azione di più soggetti interessati. In particolare, l’Unione Europea è rappresentata nei negoziati da Miguel Arias Cañete, commissario per l’Azione per il clima e l’energia, e da Elisabeth Köstinger, ministro per la sostenibilità e il turismo dell’Austria, che detiene attualmente la presidenza del Consiglio dell’UE.

Per quanto riguarda le prossime fasi, gli Stati membri dovranno presentare alla Commissione europea, entro la fine del 2018, i loro progetti di piani nazionali per il clima e l’energia. A livello internazionale, nel prossimo anno l’Unione Europea dovrebbe ampliare la cooperazione a stretto contatto con i suoi partner internazionali, in modo che tutte le parti dell’Accordo di Parigi e gli attori della COP24 sviluppino e presentino una strategia nazionale a lungo termine entro il 2020.

La COP24 è tutt’ora in corso, ma ciò che si evince dall’inizio di questa importante conferenza è la presa di coscienza dell’importanza del tema affrontato, che richiede la partecipazione dell’intera comunità internazionali e di attori statali e non: l’approccio multilaterale è fondamentale nella governance climatica.

Bookreporter Settembre

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