State of the European Union: il discorso annuale di Juncker al Parlamento europeo

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Quella del SOTEU, il discorso annuale del presidente della Commissione europea sullo Stato dell’Unione Europea – State of the European Union – è diventata ormai una tradizione, ispirata al discorso del presidente degli Stati Uniti d’America. Il discorso sullo stato dell’Unione è sinonimo di trasparenza e responsabilità da parte delle istituzioni europee e si tiene ogni anno nel corso della prima assemblea plenaria di settembre. Il dibattito annuale è un’occasione per i deputati del Parlamento di esaminare il lavoro e i progetti della Commissione europea.

Jean-Claude Juncker, il 12 settembre 2018, ha pronunciato il suo discorso di fronte al Parlamento europeo di Strasburgo. Il discorso che si è tenuto quest’anno ha avuto un valore particolare per il presidente Juncker: a maggio del 2019 ci saranno nuove elezioni e a settembre dello stesso anno verranno nominati nuovi commissari dagli Stati membri; vale a dire che è probabilmente l’ultima volta in cui Juncker si rivolge agli attuali deputati. Alla luce di ciò, il presidente della Commissione ha impostato il suo discorso come se volesse trarre le conclusioni del suo operato, sottolineando quali sono stati i risultati raggiunti ed analizzando i lavori svolti fino ad oggi, aggiungendo poi cosa invece rimane da portare avanti e quale direzione prenderà la Commissione europea.

Inoltre, il discorso di Juncker può essere considerato come una risposta politica alle preoccupazioni dei cittadini, nonché un importante mezzo per esprimere la sua posizione sulle questioni dibattute dai leader dell’Unione Europea, quali migrazione, economia o politiche sociali, ma anche sull’aumento delle forze di estrema destra e anti-UE in Europa.

Il presidente della Commissione europea ha presentato le sue priorità per il prossimo anno ed ha  delineato la sua visione su come l’Unione europea può continuare a costruire un’Unione unita, più forte e più democratica, riprendendo anche quanto detto nel suo discorso del 2017.

Il discorso del presidente Juncker al Parlamento europeo è stato accompagnato dall’adozione di 18 iniziative concrete da parte della Commissione europea su migrazione e confini, sicurezza, elezioni libere e sicure, il partenariato dell’Unione europea con l’Africa e l’UE come attore globale. Queste proposte hanno lo scopo di contribuire a fornire risultati positivi per i cittadini in vista delle elezioni europee del 2019.

Le proposte chiave dell’indirizzo che sono state fatte sullo Stato dell’Unione 2018 riguardano:

Sicurezza: nuove regole per ottenere contenuti terroristici dal web; misure per assicurare elezioni europee libere ed eque; una procura europea rafforzata per combattere il terrorismo transfrontaliero; e iniziative per investire nella cybersecurity;

Migrazione e riforma delle frontiere: un’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo rafforzata; una guardia costiera e di frontiera europea pienamente equipaggiata, fino a 10mila unità in più; norme dell’Unione Europea più forti in materia di rimpatrio; migrazione legale;

Africa e investimenti esterni: una nuova alleanza Africa-Europa per investimenti e occupazione sostenibili; un’architettura finanziaria più efficiente per gli investimenti al di fuori dell’Unione Europea;

Politica estera e di sicurezza comune: migliorare l’efficienza del processo decisionale;

Cambiamenti stagionali dell’orologio: la Commissione propone di porre fine alle variazioni dell’orologio stagionale;

Antiriciclaggio: una maggiore vigilanza antiriciclaggio per un settore bancario e finanziario stabile.

Nel suo discorso, Juncker ha toccato tutti i temi principali di cui si dibatte oggi in politica e nell’Unione Europea. In particolare però, è bene soffermarsi su alcuni momenti del discorso che risultano essere particolarmente importanti. Juncker ha sottolineato la necessità per l’Europa di diventare più sovrana in modo da poter svolgere un ruolo maggiore nel plasmare gli affari globali.  Il presidente Juncker ha dichiarato: “è arrivata l’ora della sovranità europea: è ora che l’Europa prenda il suo destino nelle proprie mani, questa convinzione che <united we stand taller> è la vera essenza di ciò che significa essere parte dell’Unione europea, condividere la sovranità – quando e dove necessario – rende più forte ciascuno dei nostri stati nazione “. Consapevole che ci sono continue sfide esterne da affrontare, Juncker ha ribadito come insieme l’Europa sia più forte: vi è stato il riferimento all’adesione dei paesi dei Balcani occidentali e all’importanza di essere sempre aperti e tolleranti, anche nell’ambito dell’allargamento agli Stati membri.

Il presidente della Commissione ha affrontato anche il tema dei migranti, dicendosi contrario alle frontiere interne e invitando i paesi membri a trovare un giusto rapporto fra responsabilità e solidarietà, che necessita di essere dimostrata. E’ stata inoltre ribadita l’importanza della lotta al terrorismo: la Commissione europea ha proposto nuove norme per lottare contro la propaganda terroristica. Altro punto toccato è stato l’euro, con la volontà di rafforzarne il ruolo internazionale attraverso un piano che verrà proposto dalla Commissione entro l’anno.

Infine, Juncker ha chiesto agli eurodeputati il rispetto per l’Unione europea e la difesa della sua immagine, che implica l’apertura verso il patriottismo illuminato, con un’Europa che possa arrivare a parlare con una sola voce, e la chiusura ad ogni forma di nazionalismo che invece si pone in contrasto con l’Unione europea. Juncker ha concluso dichiarando che:”Per stare in piedi da sola, l’Europa deve andare avanti come una sola. Amare l’Europa è amare le sue nazioni. Amare la tua nazione è amare l’Europa. Il patriottismo è una virtù. Il nazionalismo incontrollato è pieno di veleno e inganno”.

Bookreporter Settembre

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