Vertice Unione Europea-Giappone: sì al Jefta, Japan-Eu free trade agreement, e all’accordo di partenariato strategico

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Il 6 luglio scorso si è tenuto a Bruxelles il vertice tra Unione Europea e Giappone, durante il quale è stata annunciata un’intesa politica su un accordo di libero scambio e una cooperazione politica, entrambe basate sul rispetto dei valori, dei diritti umani e della democrazia. A rappresentare l’Unione Europea al vertice vi erano Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, rispettivamente presidente della Commissione europea e presidente del Consiglio europeo; per quanto riguarda il Giappone, vi era invece il primo ministro Shinzo Abe.

Il primo accordo previsto il 6 luglio è strettamente economico: il partenariato tra Unione Europea e Giappone prevede un confronto su temi importanti dell’attuale panorama politico ed economico, quali l’accesso al mercato per beni, servizi e investimenti, gli appalti pubblici, le misure non tariffarie, la protezione delle indicazioni geografiche, i diritti di proprietà intellettuale. Il fine di tale accordo sarà quello di evitare qualsiasi forma di protezionismo, favorendo il commercio libero ed equo tra Unione Europea e Giappone, due delle principali economie mondiali.

Inoltre, il vertice del 6 luglio, seppur principalmente economico, ha portato al raggiungimento di un secondo accordo di partenariato, questa volta strategico, per una migliore cooperazione tra Ue e Giappone, basata sui valori condivisi che entrambi promuovono.

La firma per i due accordi era prevista per l’11 luglio a Bruxelles, ma è stata rimandata al 17 luglio a Tokyo poiché il premier giapponese è stato trattenuto in Giappone a causa dell’emergenza causata dalle alluvioni che hanno colpito il paese.

Il 17 luglio è stato concluso, al venticinquesimo vertice Unione Europea-Giappone, il “Japan-Eu free trade agreement”, definito “il più grande accordo commerciale bilaterale mai negoziato tra le due aree economiche”, che chiude le trattative aperte dal 2013, sancisce l’amicizia giapponese-europea e dà vita alla più grande area di libero scambio del mondo, che riguarda 600 milioni di persone ed un terzo del pil globale, ha effetto su un export europeo che vale 58 miliardi in termini di beni e 28 miliardi in termini di servizi. In particolare, viene eliminato il 99% delle tariffe pagate dalle imprese dell’UE che esportano in Giappone ed anche i vari ostacoli normativi di lunga data, ad esempio sulle autovetture, ponendosi in contrasto con il protezionismo e fino a far risparmiare 1 miliardo di euro l’anno. Verrà favorita l’apertura del mercato giapponese, con 127 milioni consumatori, alle principali esportazioni agricole dell’UE e aumenterà le opportunità di esportazione dell’UE in molti altri settori, come quello alimentare; inoltre, l’Unione Europea abolirà le imposte sul 99% delle merci giapponesi. L’accordo segue i più alti standard di tutela del lavoro, dell’ambiente e dei consumatori e ha un capitolo dedicato allo sviluppo sostenibile. È il primo accordo commerciale negoziato dall’Unione europea a includere un impegno specifico per l’accordo sul clima di Parigi. Unione Europea e Giappone hanno anche stabilito la creazione di un mercato comune dei dati digitali: le imprese tratteranno in maniera sicura i dati personali dei cittadini europei e giapponesi, che saranno parte di uno dei mercati digitali più grandi al mondo, con circa 640 milioni di consumatori. Aspetto importante è inoltre l’accordo che viene fatto sui sistemi di protezione dei dati: il sistema europeo e quello giapponese sono considerati equivalenti e, quindi, le varie imprese potranno trattare e trasferire i dati dei consumatori ovunque, in un contesto dove vi sono le stesse regole.

Le due parti hanno quindi affermato la loro volontà di difendere il sistema commerciale internazionale fondato su determinate regole, per poi voler modernizzare l’Organizzazione mondiale del commercio in linea con quanto è stato detto al vertice del G7 a Charlevoix. I leader presenti al vertice hanno confermato la loro vicinanza politica ed economica, a discapito della lontananza geografica tra Unione Europea e Giappone, sottolineando l’importanza dell’accordo commerciale siglato a difesa del libero commercio, soprattutto in questo particolare momento storico.

Il 17 luglio è stato siglato anche l’accordo di partenariato strategico tra Unione europea e Giappone, che prevede una cooperazione rafforzata in diversi settori, oltre a quello commerciale. In particolare, si fa riferimento ai settori di sicurezza e difesa, energia e clima ed infine scambi interpersonali. All’ordine del giorno sono state poi le questioni di politica estera e di sicurezza, quali la denuclearizzazione della penisola coreana e il sostegno all’accordo sul nucleare iraniano.

La dichiarazione congiunta del vertice Ue-Giappone dimostra l’importanza di tali accordi, da un punto di vista politico ed economico: viene affermato che “l’accordo di partenariato economico dimostra al mondo la ferma volontà politica dell’UE e del Giappone di mantenere alta la bandiera del libero scambio e di far progredire in modo decisivo il libero commercio. Inoltre, l’accordo assicurerà una crescita economica sostenibile e inclusiva e stimolerà la creazione di posti di lavoro”, ed aggiunto, in materia di cooperazione, che “l’accordo di partenariato strategico arricchirà la dimensione politica delle relazioni e permetterà una cooperazione più approfondita in una vasta gamma di settori, segnatamente in materia di pace e sicurezza, migrazione, lotta al terrorismo, energia, cambiamenti climatici, istruzione, ricerca e innovazione, nonché sviluppo”.

Dopo la firma del 17 luglio 2018 a Tokyo, gli accordi dovranno essere ratificati dal Parlamento europeo il prossimo autunno, per entrare in vigore dal 2019.

Bookreporter Settembre

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