Bombardieri alleati su obiettivi siriani

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Un avvertimento per non oltrepassare nuovamente la “Linea rossa” della guerra chimica.

Questa notte l’attacco di Usa, Francia e GB e stato lanciato alle 3.00 ora italiana, nello stesso momento Trump ne annunciava l’esecuzione in diretta televisiva come da consolidata procedura.

Sono 103 i missili lanciati verso tre differenti obiettivi che gli alleati hanno dichiarato essere siti di stoccaggio e produzione di armi chimiche delle forze governative di Bashar Al Assad.

Siti che erano stati sgombrati precedentemente grazie al l’avviso che i gli americani avevano fatto ai russi per non colpire i loro soldati o civil siriani.

Francia e Gran Bretagna dichiarano di avere le prove che il presunto bombardamento dei giorni scorsi sia stato effettuato dall’esercito regolare siriano, azione che avrebbe innescato l’azione punitiva degli alleati.

Mentre per i governi alleati la missione e stata limitata e mirata e non deve preludere ad una escalation per la Russia e l’Iran si tratta di un atto deliberatamente violento che ha il solo scopo di rovesciare il governo di ASSAD.

In questo caso però nessuno ha presentato ai media ne tantomeno ai governi, la May ha autorizzato la missione senza chiedere il consenso del parlamento, la prova della colpevolezza di Assad, cosa che fu fatta invece per Saddam Hussain, prove che risultarono false ma solo dopo la morte del dittatore iracheno.

Questa volta nessuna prova esibita, solo i video e le registrazioni audio realizzati da una unica mano che i russi indicano essere quella dei servizi segreti americani, una denuncia fatta sui social che scatena una guerra dichiarata su Twitter.

Bookreporter Settembre

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