Roma: La Farnesina ospita la tredicesima plenaria annuale del consorzio ICA.

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Il 19 e il 20 ottobre alla Farnesina ,a Roma, sono i giorni della tredicesima riunione annuale dell’Infrastructure Consortium for Africa(ICA). Il primo giorno è stato un incontro per membri ICA, mentre il 20 ottobre è la data della plenaria. L’Italia in questo ambito partecipa in qualità di presidenza del G7 e co-presiede con la banca Africana di sviluppo. Il consorzio ICA è stato lanciato nel 2005 ed è il foro che riunisce i paesi del G7, del G20, e le Istituzioni Finanziarie Internazionali. Promuove iniziative volte a creare le condizioni favorevoli per il finanziamento di infrastrutture in Africa, con l’intento di accelerare la crescita economica del continente, con un conseguente impatto sul fenomeno migratorio e sulla sicurezza e la stabilità della regione.

I temi di quest’anno si incentrano sulla promozione di infrastrutture intelligenti ed integrate per l’Africa, con particolare attenzione alla digitalizzazione, alla decarbonizzazione e alla mobilità. Dopo un breve discorso di saluto da parte di Luca Maestripieri, Vice Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo della Farnesina, aprono i lavori il Vice Ministro degli Affari Esteri, Mario Giro , insieme al Vice Presidente della Banca Africana di Sviluppo, Pierre Guislain. Il ministro Italiano sottolinea l’importanza della questione dichiarando che; “ l’Africa è al centro della nostra azione, l’Italia è il terzo investitore a livello mondiale” , un dato da assumere tenendo conto della propria costante crescita dal 2014 ad oggi.

Durante l’evento “Italia-Africa business week” infatti, svoltosi a Roma nella terza settimana di ottobre, Mario Giro aveva già rilasciato dichiarazioni in questo senso; “Negli ultimi anni siamo molto cresciuti negli investimenti, passando dal ventunesimo posto del 2014, all’undicesimo del 2015 fino al terzo nel 2016 a livello mondiale. Questo significa che l’Italia è tornata in Africa anche con le proprie imprese”. Oltre ad essere affrontate le problematiche ed analizzate le opportunità derivanti, come detto, dai temi legati alla green-energy, alla decarbonizzazione, alla digitalizzazione e alla mobilità urbana e regionale, sono pronti progetti concreti da parte di Tunisia e Kenya, invitati come paesi ospiti  in rappresentanza delle problematiche infrastrutturali dell’Africa del nord e di quella sub-sahariana.

La plenaria si giova di interessanti interventi da parte di esperti di alto livello tra i quali il Direttore Esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, Fatih Birol, la Commissaria per l’Energia dell’Unione AfricanaAmani Abou-Zeid, la Ministra per gli Investimenti e la Cooperazione Internazionale della Tunisia, Zied Ladhari, ed il Ministro dei Trasporti ed Infrastrutture del Kenya James Macharia. Presentato inoltre, davanti ad una “platea” composta, oltre che dai paesi membri, da fondazioni, imprese, istituzioni finanziarie provenienti sia dall’Italia che dall’estero, un documento di analisi elaborato dai politecnici di Milano e Torino, che suggerisce raccomandazioni per quanto riguarda il raggiungimento degli obbiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite per il 2030.

Bookreporter Settembre

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